Aprirà i lavori il professor Michel Maffesoli
Si chiuderà nella mattinata di giovedì 7 aprile 2005 la manifestazione sul "Riconoscersi", organizzata dal corso di studi in Scienze della Comunicazione dell’ateneo salentino; l’evento, che coincide con l’inaugurazione del Festival Europeo del Cinema e avrà inizio oggi, martedì 5 aprile 2005, alle ore 18.00, presso il cinema Santa Lucia (via San Lazzaro, Lecce), vedrà la partecipazione di docenti provenienti da prestigiose università italiane e straniere.
Aprirà i lavori il professor Michel Maffesoli, che parlerà de "Globale/tribale nelle narrazioni del cinema contemporaneo"; a seguire sono previste proiezioni cinematografiche il cui calendario sarà esposto in sala (il costo dell’ingresso per gli studenti è di € 3.00).
La manifestazione proseguirà secondo il seguente programma:
Mercoledì 6 aprile 2005 – ore 9.00 – edificio Sperimentale (viale Calasso, Lecce):
Convegno di studi "Riconoscere/Riconoscersi"
Presentazione: Angelo Semeraro – presidente del corso di studi in Scienze della Comunicazione dell’ateneo salentino
Presiede: Mario Signore – direttore del dipartimento di Filosofia e Scienze Sociali
Relazioni:
Barbara Carnevali (Università di Pisa) – "Riconoscersi nel moderno: Hobbes e Rousseau"; Michel Maffesoli (Università di Paris V – Sorbonne) – "Conoscenza come riconoscimento".
Discussione
Mercoledì 6 aprile 2005 – ore 16.00 – edificio Sperimentale:
Presentazione del "Quaderno di Comunicazione"/4 "Riconoscersi" (Besa editore) Presiede: Orazio Bianco – presidente della SSIS – Puglia
Intervervengono gli autori di saggi:
Angelo Semeraro – "Omero c’est nous!"; Nello Barile – "Ritornare a Parmenide"; Mimmo Pesare – "Spaesamento e riconoscimento"; Guglielmo Forges Davanzati – "La sympathy nelle relazioni industriali"; Giovanni Fiorentino – "Lo sguardo e l’immaginario"; Anna Gentile – "Van Gogh e Gauguin, colori sonori".
Discussione: Davide Borrelli
Conclude: Ugo Volli (Università di Torino).
Giovedì 7 aprile 2005 – ore 9.00 – edificio Sperimentale:
Presiede: Bruno Pellegrino, preside della facoltà di Lettere e Filosofia
Relazioni: Carlo Formenti – "Virtualità e crisi della rappresentanza"; Derrik De Kerckhove – "Conoscere e riconoscere: dall’alfabeto al blog"; Stefano Cristante – "Scienze della Comunicazione: riconoscimentie risentimenti"
Discussione
Conclude: Alberto Abruzzese (Università La Sapienza, Roma).
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"Abbiamo voluto costruire l’occasione di questo incontro attorno all’ultimo numero monografico dei ‘Quaderni di Comunicazione’/4 interamente dedicato al tema del Riconoscersi, un tema forte che viene progressivamente riemergendo come punto di confluenza di molti nodi nel dibattito contemporaneo: i temi dell’identità, della cittadinanza (che traina a sua volta quello della partecipazione), del multiculturalismo, di una società globale aperta e inclusiva.
Lo stesso tema incontra molte delle analisi che già a partire dagli anni Novanta si sono venute concentrando sul disagio della modernità in cui il sentimento più diffuso sembra essere l’insoddisfazione, come ha osservato Bodei, o - come ha scritto con incisività Maffesoli – del ritorno del tragico.
Riferimento remoto resta l’hegeliana lotta per il riconoscimento e, più remotamente ancora, la roussoiana passione della distinzione che cerca una via d’uscita al self love, ossia a quell’ansia di distinguersi, a quel desiderio di essere preferiti e di primeggiare che se da una parte costituisce la spinta basilare dell’homo oeconomicus e la condizione necessaria per la "ricchezza delle nazioni", dall’altra costituisce un indebolimento del legame sociale.
Ed è proprio la rovinosa caduta di quel legame che drammatizza oggi maggiormente gli scenari globali, rendendo necessario un riesame dell’amour propre contemporaneo, dove aggressività e mimetismo dilagano, favoriti, amplificati e non di rado aizzati dalle comunicazione mediatica.
Un tema che chiama in causa dunque la comunicazione, la critica alla società spettacolare, che dilata lo spazio scenico della competizione e del mimetismo insieme, colonizzando l’immaginario dei più indifesi a tutto scapito di quel kantiano rispetto di sé che non potrà mai darsi senza il corrispettivo rispetto dell’Altro.
Chiama in causa la comunicazione anche in un senso più propriamente rousseauiano, nel senso cioè che l’amour de soi, quello naturale e genuino che il ginevrino voleva preservare, liberandolo dalle degenerazioni dell’amour propre - fomentatore di rivalità - ha vitale bisogno dell’Altro. Ha bisogno di guadagnare quella sfera della munificenza e discrezione insieme della comunicazione, che liberandola dal suo istinto predatorio e dall'incubo moderno del massacro, favorisca la comprensione come luogo di reciprocità negoziale, come necessario compromesso. Un problema che si pone più acutamente oggi, tra l’Occidente e le culture extraeuropee, ma anche tra i singoli, ogni singolo, e il suo Altro"
(presentazione dell’evento a cura della presidenza del corso di studi, professor Angelo Semeraro).