L'ipotesi di uno Stato sociale leggero come oggi si va affermando ''non può escludere l'idea di privatizzare l'erogazione di alcuni servizi welfare''. Lo ha affermato il Presidente del Senato, Nicola Mancino, nel suo discorso di saluto all'apertura dell'assemblea nazionale della Compagnia delle Opere che si sta svolgendo a Roma. Secondo Mancino occorre proseguire lungo una strada del riconoscimento che vi sono beni e servizi di pubblica utilità che possono essere erogati da soggetti diversi dallo Stato e prevedere che essi possano essere finanziati direttamente dai cittadini. Il Presidente del Senato ha sottolineato che il dualismo fondato sull'identificazione dello Stato con l'ambito del pubblico e del mercato privato con l'ambito delle imprese for profit non riesce ad esprimere più la complessità della società. Anche la tradizionale concezione delle attività non profit e le funzioni ad esse finora attribuite ''non rispondono più alla realtà di oggi e alle sue prospettive. Definire una nuova identità per il variegato mondo del non profit è perciò - ha detto Mancino - operazione culturale e politica non solo urgente ma ineludibile. Questa operazione va inquadrata in una riconsiderazione e nella successiva rimodulazione della presenza e del ruolo della società civile. Ad essa - ha continuato Mancino - va riconosciuta la capacità di esprimersi a livello economico come forza originale rispetto sia all'economia pubblica che a quella privata''. (MN)