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Data: 20/03/2008 - Ora: 10:39
Categoria:
Cultura
Rivive a Tuglie l’affascinante ed antico rito del Venerdì Santo
Venerdì 21 marzo 2008 a Tuglie alle ore 20.30, dalla Chiesa Matrice dedica alla Madonna dell'Annunziata, patrona della città, si snoda la prima grande, solenne e partecipata "Processione dei Misteri", che rivive con gesti, simboli e parole i momenti della Passione di Cristo.
Dopo la funzione liturgica de "La Desolata" - arricchita da momenti di pathos con l'esibizione del coro polifonico parrocchiale diretto da Don Emanuele Pasanisi, e con l'ingresso in chiesa della Vergine Addolorata alla frase recitata ad alta voce dal predicatore di "Maria vieni e prendi tuo Figlio" - Piazza Garibaldi è un fiume di gente che giunge da tutto il Salento per assistere e partecipare ad uno dei più tradizionali e sentiti eventi liturgici del nostro territorio.
Il rumorio della gente che si accalca curiosa sul sagrato della chiesa si smorza, poi si spegne del tutto quando il suono della "trenula" invita al raccoglimento e la banda inizia a eseguire struggenti canti funebri.
Ed ecco che tra due ali di folla che assiste in silenzio, si forma il lungo corteo: alle "trenule", seguono il tamburo e la tromba, che con il loro suono sembrano quasi scandire questo lungo e doloroso percorso.
Apre la grande Croce dei Misteri, circondata e seguita da una fila infinita di donne che in abiti scuri sorreggono una grande fiaccola accesa.
Seguono le antiche statue di "Cristo all'orto", "Ecce Homo", "Gesù in croce", "Il Calvario, con Gesù, Maria e Giovanni".
Inoltre su un baldacchino viene portata in processione la Santa Reliquia che contiene una scaglia della Croce del Redentore.
Spetta agli uomini vestiti elegantemente in abiti scuri e guanti bianchi a portare il feretro costellato di fiori del Cristo Morto, scortato dalle più alte autorità civili e militari e, seguito, dal concerto bandistico che intona motivi musicali funebri e struggenti, che rappresentano la Passione di Cristo, ora per ora.
Chiude il corteo, la statua della Madonna Addolorata, che segue lenta e silenziosa l'ultimo viaggio di suo Figlio che percorre tutte le vie della città accolto da lucerne, lumini e grandi fiaccole, quasi a far da scenografia a quest'antico rito.
La processione dura più di due ore e quando finisce un'altra sta per uscirne: è quella della Confraternita della Buona Morte che come tradizione vuole varca la soglia a mezzanotte inoltrata, dall'antico portone della Chiesa di San Giuseppe.
Questa processione è quella che ancor di più, fa percepire il dolore di questa lunga giornata. Si percorrono tutte le viuzze del centro storico, le più piccole, le più strette.
Ad aprire il corteo è il tamburo e la tromba, poi ci sono loro, gli "incappucciati" che con una fiaccola in mano percorrono silenziosamente e lentamente, passo dopo passo, il percorso di Cristo Morto e dell'Addolorata. Al rientro, una benedizione ed una breve omelia, conclude questo rito struggente e ci rimanda al giorno dopo, sabato di silenzio e di rispetto perché Cristo riposa nel sepolcro, in attesa della sua Resurrezione.
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