Neve e morte a Galtuer, in Austria. Prima all'alba poi al tramonto la furia della neve ha seppellito 23 persone, mentre i dispersi, per ora, sono 20. Alle sei del mattino la prima valanga ha spezzato la vita di 18 persone, tra cui 3 bambini, e messo in forse la vita dei 20 dispersi (di cui almeno 10 piccoli). La colata di neve, larga un chilometro e alta tra i dieci e i quindici metri, ha generato il panico tra i sopravvissuti che pur di scappare dall'inferno bianco hanno messo i loro nomi davanti a quelli di donne e bambini, nella lista di chi doveva essere imbarcato sugli elicotteri dei soccorritori. Dopo il tramonto, quando ancora non si era spento il dolore per chi non c'era più una coltre di neve distaccatasi da un costone ghiacciato ha spazzato via altre tre case. Nove persone seppellite. Miracolosamente quattro in salvo, tra cui un uomo e un bambino: sono stati estratti vivi da oltre 5 metri di neve. Gaulter era un piccolo centro turistico frequentato da turisti anche famosi in cerca di relax e magnifici paesaggi. (GT/MN)
Oggi è diventato una valle della morte da cui sono già state evacuate 1000 persone su 2400, dieci alla volta perché gli elicotteri sono piccoli e le condizioni del tempo non migliorano. Per i sopravvissuti l'attesa dei soccorsi si fa sempre più proibitiva: a '5^ sotto zero è difficile resistere, senza viveri né acqua. I mezzi di soccorso austriaci sono in grave difficoltà e Germania e Italia si sono impegnate a offrire la maggior collaborazione possibile. Nella valle Poznaun, dove si trovava il villaggio ormai distrutto, la paura incombe. Si guarda con terrore il Kappl, un costone ghiacciato che si protende sulla valle e che è stato più volte minato nella speranza di farlo crollare. Ha sempre resistito, ma ora in molti temono che possa distaccarsi e spazzare via quello che è rimasto di Gaulter.