Restera' in carcere Roberto Corigliano, il presidente della Confcommercio di Lecce arrestato il 27 gennaio con altre 13 persone con l'accusa di fare parte di una associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e all'usura, con l'aggravante di avere favorito la mafia. Lo ha deciso il gip del Tribunale di Lecce Ercole Aprile che ha respinto la richiesta di revoca del provvedimento restrittivo avanzata dal difensore di Corigliano. Secondo il giudice, l'interrogatorio al quale l'arrestato era stato sottoposto lo scorso 28 gennaio non ha cambiato il quadro cautelare. La posizione di Corigliano sara' valutata venerdi' prossimo dai giudici del riesame ai quali l'avvocato difensore aveva rivolto contestualmente l'istanza di annullamento o di scarcerazione. Tra gli arrestati figura anche il fratello di Corigliano, Valerio.