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Usura, calano in Puglia le denunce degli imprenditori

Data: 13/12/2002 - Ora: 08:34
Categoria: Cronaca

Si sono ridotte di oltre il dieci per cento, rispetto allo scorso anno, le denunce nei confronti di estorsori e usurai. E’ quanto emerge dai dati sul fenomeno del racket resi noti oggi in una conferenza stampa a Foggia dal presidente nazionale dell’ associazione Sos Impresa, Lino Busà.
"Il calo delle denunce - ha detto - è dovuto principalmente ad un assordante silenzio che da qualche anno è calato su queste problematiche". In dieci anni di attività l’ associazione antiracket Sos Impresa ha raccolto oltre 8.000 segnalazioni, il 60 per cento delle quali riguarda episodi di usura, il 30 estorsioni e il 10 per cento altri reati.

«Recentemente le istituzioni - ha proseguito Busà - hanno abbandonato le attività di sensibilizzazione contro i fenomeni dell’ usura e delle estorsioni, tanto che quest’ anno non c’ è stata la consueta campagna di informazione, nonostante fossero disponibili i fondi per attuarla. E poi, per quanto riguarda il fenomeno dell’ usura, ci siamo convinti che le vittime non denunciano per una serie di fattori, tra cui anche la lentezza dei processi e le scarse condanne per gli usurai».
Secondo un’ indagine realizzata da Sos Impresa, infatti, il 40 per cento dei processi nei confronti di usurai si conclude con la prescrizione del reato; un altro 30 per cento degli imputati patteggia la pena; solamente in una minima percentuale viene emessa una sentenza di condanna nei confronti degli imputati per usura. «La denuncia dovrebbe servire per recidere - ha detto ancora il presidente dell’ associazione antiracket - il collegamento tra la vittima e gli usurai o gli estorsori.
Purtroppo non è così perchè in Italia noi riteniamo che ci siano almeno 25.000 usurai, già conosciuti dalle forze dell’ ordine, che sono liberi e che proseguono indisturbati la loro attività».
Le zone d’ Italia dove "Sos Impresa" ha raccolto le maggiori segnalazioni di estorsioni sono quelle della Sicilia orientale e una parte della Puglia meridionale, mentre ci sarebbe scarsa propensione alla denuncia nella Sicilia Occidentale e nella Campania.
"Il fenomeno dell’ estorsione è ormai cambiato - ha concluso Busà - tanto che ora non riguarda esclusivamente i commercianti o gli imprenditori in genere. Ora la criminalità organizzata, che sfrutta l’ estorsione per incassare denaro, ha rivolto la sua attenzione al settore dei rifiuti, alla guardiania e all’ imposizione delle forniture in tutti i settori. E poi c’ è il famoso cavallo di ritorno, che sostanzialmente si concretizza nelle automobili e mezzi agricoli rubati per poi chiedere di pagare denaro per riavere il bene sottratto".

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