Negli ultimi anni il giro d'affari degli usurai è aumentato in modo vertiginoso fino a raggiungere interessi da capogiro. Eppure il fenomeno non si allarga sul territorio, resta fortemente radicato sempre nelle stesse zone, il Mezzogiorno soprattutto. E' la relazione del Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento antiracket e antiusura, Gaetano Piccolella, contenuta nel Rapporto Primavera Italia '98, l'annuale radiografia del Paese curata dal Centro Studi Euroitalia e realizzata attraverso i contributi di numerosi protagonisti della vita nazionale. (MN)

Scrive Piccolella nel suo rapporto: ''Le zone più a rischio sono nel sud del Paese: la Sicilia evidenzia i valori più alti, seguita dalla Campania, dalla Puglia, dalla Calabria e dall'Abruzzo. Tra le regioni settentrionali il fenomeno sembra più radicato in Lombardia, mentre nell'ambito delle regioni centrali spiccano la Toscana (soprattutto la provincia di Lucca per il grande rilievo delle attività turistiche) e il Lazio''. La cura, secondo il commissario, è soprattutto nella prevenzione. Perchè, spiega, ''se è vero che l'attività repressiva costituisce un momento essenziale nella lotta contro la criminalità organizzata, è altrettanto vero che un'efficace opera diprevenzione costituisce la 'conditio sine qua non' per la riuscita dell'azione globale contro estorsione e usura''.