Fumata nera all'Università di Lecce. Nessuno dei quattro candidati al rettorato ha raggiunto la maggioranza qualificata dei voti. La seduta elettorale è stata aggiornata perciò al 26 giugno. Significativi però i dati usciti dalle urne. Intanto è stata altissima l'affluenza: 529 su 623 votanti. Testa a testa tra il pro rettore uscente, Mario Signore e il preside di Lingue, Oronzo Limone.

Li separano infatti solo tre voti di differenza. Il primo ha ottenuto 149 preferenze, il secondo 146. Si difendono bene anche i presidi di Lettere, Salvatore Alessandrì, con 101 voti e il preside di Beni culturali, Gino Rizzo, con 108 voti. Ventidue le schede bianche, 3 le nulle.
Al primo turno però, come del resto al secondo e al terzo (già fissati per il prossimo 26 e 29 giugno) è necessario raggiungere la maggioranza qualificata dei voti validi, mentre al quarto (4 luglio) sarà eletto rettore chi riuscirà ad ottenere la maggioranza semplice dei voti. E' la prima volta nella storia dell'ateneo salentino che sono quattro i candidati a sfidarsi. In genere infatti il duello è avvenuto fra due candidati. Una consuetudine nata con la stessa Università vuole che a un rettore espresso dal Polo scientifico succeda il collega espressione del polo umanistico. E poiché, Angelo Rizzo, il rettore uscente è un ingegnere, sono tutti umanisti i nuovi candidati al rettorato, salvo ad aver già indicato in un professore dell'area scientifica il loro pro rettore.