Con l'assemblea di questa mattina, fissata alle 10 nel centro congressi Ecotekne, entra nel vivo la campagna elettorale per l'elezione del nuovo rettore all'Università di Lecce. Quattro i candidati, a meno di sorprese dell'ultima ora. In campo per contendersi il voto dei 612 elettori il prorettore uscente, Mario Signore, il preside della facoltà di Lettere Salvatore Alessandrì, il preside di Lingue Oronzo Limone e il preside di Scienze delle comunicazione, Gino Rizzo.

Il Magnifico uscente, Angelo Rizzo, che dopo nove anni di incarico, non può più candidarsi secondo le regole imposte dallo statuto, è già indicato come futuro presidente dell'Isufi, la scuola di alta formazione interdisciplinare che si avvia ad essere sostenuta anche da una fondazione, come è stato annunciato in una recente incontro che si è svolto all'Ateneo leccese.
Sono 612 gli elettori chiamati al voto nelle sedute del 20, 26 e 29 giugno e del 4 luglio. Si tratta di professori, ricercatori riconfermati, una rappresentanza del personale amministrativo e degli studenti. Se nelle prime tre sedute è necessario raggiungere la maggioranza assoluta, cioè 306 voti, nell'ultima è sufficiente quella relativa (la maggioranza dei votanti).
Per una prassi dell'Università di Lecce, al rettore espresso dal polo scientifico (è il caso di Angelo Rizzo, ingegnere) ne deve seguire uno proveniente dal polo umanistico. Ecco perché in campo sono scesi questa volta quattro umanisti, pronti a darsi battaglia, nel rispetto della democrazia sulla rivoluzione degli insegnamenti universitari (leggi autonomia) e sui piccoli grandi problemi di tutti i giorni come i laboratori, gli alloggi e i trasporti per gli studenti. Ogni candidato presenterà questa mattina il suo programma, ma anche il prorettore e il pool di collaboratori di cui intenderà avvalersi durante il rettorato. Per il momento si sa che Mario Signore ha indicato il nome di Lorenzo Vasanelli, che proviene dal polo scientifico. E' la prima volta che all'Università di Lecce si contendono il massimo scranno ben quattro docenti, nelle passate elezioni la contesa si è svolta al massimo tra due candidati. La battaglia è tutta da giocare e sebbene sia possibile raccogliere qualche previsione qua e là per le aule e i corridoi universitari, impossibile indovinare a chi andranno i maggiori consensi.