L'assemblea dei giovani imprenditori della Coldiretti chiede al Governo pugliese di fare ‘Sistema'
I giovani imprenditori della Coldiretti di Puglia, riuniti oggi in Assemblea, guardano al futuro e buttano giù proposte ad hoc da presentare alla giunta Vendola per il settore, in vista della strutturazione del prossimo periodo di programmazione con fondi comunitari (2007/2013), che investa nella giovani professionalità esistenti in Puglia. E sono tanti i giovani, oltre il 35 percento, che, oggi, conducono le imprese agricole, dato cresciuto sensibilmente negli ultimi anni. L'occasione è stata l'elezione del nuovo delegato regionale: per i prossimi 4 anni il rappresentante dei giovani della Coldiretti regionale sarà Donato Fanelli, 27 anni, imprenditore agricolo di Conversano, laureato in Economia e Commercio alla Bocconi, produttore di uva da tavola. Succede al trentenne Carlo Barnaba, olivicoltore di Monopoli, per sopraggiunti paradossalmente – limiti di età.
"Un nuovo POR per la Puglia – ha precisato il direttore della Coldiretti Puglia, Giuseppe Brillante, nel saluto introduttivo - che deve saper far tesoro del dibattito aperto al momento della rimodulazione del POR 2000/2006 sia come volontà di partecipazione che di contenuti espressi, quindi della progettualit definita nel Piano Regionale di Sviluppo e delle aspettative aperte dallo stesso Statuto della Regione Puglia". Un nuovo POR, quindi, che veda l'agricoltura come "momento centrale – ha spiegato il presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - per la costruzione di un forte SISTEMA PUGLIA basato sulle risorse del territorio e che sappia incentivare strumenti che partendo dal territorio sappiano implementare con mirate azioni incentivanti gli strumenti di filiera e dei distretti agroalimentari raccogliendo in sinergia e rapporti funzionali l'ambiente, il turismo, le imprese agroindustriali, artigianali, delle nuove tecnologie, gli istituti di credito, i servizi innovativi, la PA con le eccellenze e le produzioni tipiche di qualità del sistema agricolo pugliese".
La globalizzazione, pertanto, da ostacolo deve diventare un'opportunità per le imprese agricole, a patto che si punti sulla competitività attraverso l'abbattimento dei costi del lavoro. "La nostra Regione deve essere portatrice – ha sottolineato il neo delegato regionale Fanelli - di un forte orientamento nei confronti del Governo italiano nel difendere l'agricoltura pugliese come opportunità occupazionale. L'agricoltura meridionale, infatti assicura il 70% (la Puglia il 20%) delle giornate impiegate nel settore primario, orientato maggiormente ai comparti ortofrutticolo, vitivinicolo, olivicolo, quindi, in diretta concorrenza con le agricolture dei Paesi del Mediterraneo che possono contare su un costo del lavoro di gran lunga inferiore".
Ed è su questo fronte che il Governo regionale "deve impegnarsi, divenendo portatore – ha concluso il delegato regionale uscente Barnaba - di una politica attiva territoriale nell'incentivare i centri per l'impiego, il sistema dei trasporti, i percorsi di formazione e qualificazione professionali sia per i lavoratori agricoli pugliesi che extracomunitari. Essere imprenditore agricolo deve essere considerata, oggi, un'enorme opportunità, in cui si deve dimostrare quotidianamente il coraggio di ‘voler fare impresa'".
Unanime la consapevolezza che non esiste più la logica del produrre quanto quella di riuscire a cogliere i differenti passaggi della filiera con regole certe dettate dalla stessa agricoltura e con imprenditori capaci di adeguarsi alla richieste dei consumatori cambiando, talvolta, addirittura attività produttiva.