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Un infermiere per quartiere, l'idea-novità dall'Ausl di Brindisi

Data: 23/10/2003 - Ora: 09:51
Categoria: Cronaca

Un infermiere per quartiere, l'idea-novità dall'Ausl di Brindisi

Causo: sarebbe una novità in tutta Italia

Il direttore generale dell’Ausl BR/1, dott. Bruno Causo, vuole istituire la figura dell’infermiere di quartiere. Una novità assoluta probabilmente per l’Italia intera. L’idea di Causo è di fare in modo che in ciascun quartiere di Brindisi ci sia un infermiere professionale a disposizione dei cittadini dal mattino a sera. Quel che non si capisce è non è al momento spiegato è con quali fondi tale operaizone andrebbe effettuata, e semmai capire, togliendo quali fondi per la novità assoluta. C'è da dire che l'iniziativa è da applaudire, ma vedremo come si potrà realizzare. Sarebbero affidati a quest’ultimo i compiti tipici di tale attività: dalle iniezioni alle flebo, dalla misurazione della pressione al rilevamento della temperatura corporea, alle piccole medicazioni, ecc. Un’iniziativa importante che troverà applicazione a breve anche nel resto del territorio provinciale. Causo ha provveduto ad informare i direttori dei distretti sociosanitari affinché individuino la disponibilità di locali idonei all’espletamento del servizio. Ove necessario si potrà chiedere che tale disponibilità sia assicurata dai Comuni. La cosa certa è che il servizio, comunque, dovrà essere avviato. Le prestazioni erogate dal personale infermieristico sarebbero, in ogni caso, sempre a titolo gratuito per i cittadini. Un servizio aggiuntivo, quindi, che si rivela, già nelle impostazioni iniziali, di grande importanza. "E’ la prova concreta – dichiara Causo – che la sanità pubblica in provincia di Brindisi punta ad ampliare e migliorare i servizi erogati sul territorio. Riusciamo a farci interpreti delle giuste istanze della popolazione anche quando queste non vengono espresse formalmente. L’istituzione dell’infermiere di quartiere ne è un esempio. La capacità gestionale sta proprio nel fatto di percepire i bisogni reali e soddisfarli nel modo migliore. Abbiamo avviato un folto programma di interventi i cui benefici saranno constatabili da tutti. L’avevamo annunciato quest’estate quando infuriavano le polemiche sul Piano di riordino ospedaliero. Abbiamo detto che quel Piano era necessario e che l’offerta sanitaria sul territorio non si misura con il numero dei posti letto, da sempre oggetto di potere per il mantenimento di baronie di vecchia memoria, ma dall’ampiezza della gamma dei servizi e dalla qualità di quest’ultimi, senza mai trascurare la prevenzione. Siamo impegnati su questo e vogliamo offrirne esempi concreti. L’infermiere di quartiere è certamente un modo per far sentire la nostra Ausl davvero più vicina ai cittadini."

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