Una commissione di inchiesta regionale sulla ricostruzione nelle zone del terremoto e' stata sollecitata, in una mozione, da Ada Spadoni Urbani (Fi) e Paolo Crescimbeni (An) ''per appurare possibili irregolarita' nell'azione della Protezione civile, gia' coinvolta nello scandalo della missione Arcobaleno''. I due consiglieri regionali, nel ricordare il ''tragico suicidio dell'anziano terremotato di Belfiore, che disperato per la mancanza di sicure prospettive di rientro nella propria casa e di recupero dei propri rapporti sociali, sopraffatto dalla solitudine, ha protestato col gesto estremo di togliersi la vita'' e la vicenda giudiziaria che ha coinvolto la Protezione civile con le prospettate dimissioni del sottosegretario Barberi, ritengono che si abbiano validi motivi per credere che ''non si stiano affrontando con la dovuta capacita', flessibilita' amministrativa e tempestivita', i ritardi sin qui accumulati nella ricostruzione del patrimonio privato, derivanti sia dall'impianto legislativo nazionale e regionale, sia dalla inadeguatezza complessiva delle strutture amministrative, tecniche ed operative sinora messe in campo dalla Regione''. Nella mozione si ritiene non piu' possibile affermare certezze sulla possibilita' di un rientro rapido dei terremotati nelle loro case, come si evince dal piano di riparto dei fondi 1999/2001, poiche' fino al 2001 sono a disposizione 4700 miliardi circa. Tale disponibilita', secondo i due consiglieri di opposizione, garantisce solo la copertura di un terzo della somma indispensabile, secondo l'attuale stima, delle risorse occorrenti alla riparazione dei danni accertati. ''La Regione non ha saputo impegnare il Governo in maniera di poter disporre di fondi per la ricostruzione in modo piu' tangibile dei soli 450 miliardi disposti dalla finanziaria 1998 e nell'ultima'', concludono Ada Urbani e Crescimbeni. (MN)