L'Italia, secondo i dati della speciale classifica della Organizzazione mondiale del turismo (Omt), si colloca al secondo posto dietro gli Usa per le entrate derivanti dal turismo internazionale, fermandosi invece alla quarta posizione nella graduatoria per il numero di turisti stranieri in visita. I dati evidenziano un dato di crescita sostanziale degli arrivi di stranieri ( +1,8%) e dunque di una crescita delle presenze del 2,3%, ma la domanda italiana ha subito un calo dello 0,5%. L'analisi è confermata dalla Federalberghi. Il turismo stanziale nazionale sarebbe in netto calo soprattutto per la negativa congiuntura economica. Le previsioni per il 1998, tra l'altro, fanno pensare ad una crescita e ad un allargamento della tendenza degli ultimi anni più contenuto rispetto a quello dei maggiori competitori quali la Francia, la Spagna il Portogallo e la Grecia dove la svalutazione della moneta di oltre il 18 per cento (attuata dal governo greco nei giorni scorsi) farà aumentare di molto i l traffico turistico verso la penisola ellenica con conseguente probabile calo del turismo nella penisola italica. Tra le Regioni italiane inoltre non vi è omogeneità di tendenza, dai dati dell'Alto Adige che registra un calo del 3,8% (arrivi) e dell'8,5% (presenze) per il turismo estivo ad un aumento del 15% della Sardegna. In calo le presenze anche nel nord-est, il Friuli Venezia Giulia vede, ad esempio, un decremento delle presenze estive del 5%. Mercato in equilibrio invece in altre regioni come l'Emilia Romagna. Se in passato la differenza era data dai servizi migliori offerti, ora non è più così: Grecia Spagna e Portogallo, ma anche Croazia, Tunisia e Marocco stanno rapidamente migliorando le loro strutture in termini quantitativi e qualitativi, per cui l'unica soluzione per l'industria turistica in Italia è riuscire ad offrire quei supporti culturali che alla fine potrebbero fare la differenza. (MN)