Il truffatore ha quindi riferito che avrebbe dovuto consegnare al medico la somma di 200 mila Euro, costituenti un lascito paterno da devolvere parte in beneficenza (150.000 Euro) e parte destinati al defunto (50.000 Euro).
Nei giorni scorsi è stato messo in atto a Lecce un tentativo di truffa ai danni di una persona anziana con il sistema del c.d. "lascito ereditario".
Uno dei due truffatori, spacciandosi per un cittadino svizzero, a bordo di autovettura di grossa cilindrata con targa straniera, ha affiancato una persona anziana chiedendo indicazioni per rintracciare un ospedale ed un medico. Nel frattempo, è sopraggiunto il complice, il quale, qualificatosi come avvocato, si è intromesso nella discussione sostenendo di conoscere la persona e l’ospedale, ma aggiungendo che il medico era deceduto.
Il truffatore ha quindi riferito che avrebbe dovuto consegnare al medico la somma di 200 mila Euro, costituenti un lascito paterno da devolvere parte in beneficenza (150.000 Euro) e parte destinati al defunto (50.000 Euro).
Poiché la somma non poteva rientrare in Svizzera per motivi fiscali, il truffatore ha lasciato intendere che se i due interlocutori fossero riusciti a trovare un Ente di beneficenza, avrebbero ricevuto quale ricompensa i 50 mila euro destinati alla persona deceduta.
A questo punto il complice ha simulato una altra telefonata, questa volta con un notaio, il quale ha riferito che l’operazione si poteva effettuare depositando presso di lui l’intera somma, previo rilascio di cauzione pari a 50 mila Euro.
L’avvocato ha prima riferito che lui aveva immediata disponibilità di metà della somma (25.000 Euro), poi si era detto disponibile a versare anche 45.000 euro, richiedendo all’anziano la restante parte.
La vittima chiedeva quindi di essere accompagnata presso un Ufficio pubblico dove lavorava la figlia per poter prelevare il danaro: giunto sul posto, mentre i due attendevano in auto, l’anziano raccontata la vicenda alla congiunta che, compresa la situazione ingannevole, avvertiva la Polizia.
Nonostante i tentativi posti in essere non si riusciva ad individuare e fermare la macchina con i due truffatori che verosimilmente avevano capito di poter essere scoperti.
Dalle immediate indagini, confortate da pregresse attività investigative, si è riusciti ad identificare e denunciare uno dei due autori: si tratta di M.G., originario di Messina, di 42 anni, con varie denunzie per simili fatti.
Dello stesso è stato redatto l’allegato identikit al fine di scongiurare altri possibili analoghi episodi.
Gli organi di informazione vorranno sensibilizzare i cittadini, in particolare le persone anziane, a diffidare delle persone che li avvicinano prospettando guadagni occasionali facili, forme di assistenza o aiuto non richiesti di qualsivoglia natura e a denunciare subito i fatti alle forze di polizia prima di aderire a qualsiasi richiesta.