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Data: 09/06/2008 - Ora: 10:15
Categoria:
Cronaca
Lunedì 9 giugno 2008, ore 20.30, piazzetta del Quartiere Puzzu presso la Casa della Lucertola
La lucertola Coppula Tisa invita a percorrere con lei le tappe del degrado del quartiere "Puzzu", nel pieno centro storico cittadino. L'emergenza sociale rischia di degenerare se non si rivolge subito l'attenzione a quanto continua a ripetersi in questi giorni. Coppula Tisa, da sempre impegnata su questo versante, vuole farvi toccare con mano la situazione e proporvi il suo progetto di recupero per ridare ai più giovani e a Tricase tutta un "Puzzu" vivibile. Programma: Ore 20.30, Incontro con la stampa per l'esposizione della problematica e del progetto; Ore 21.30, Percorso all'interno del quartiere.
Continuano gli atti vandalici nello storico quartiere "Puzzu" a Tricase. Un'emergenza giovanile che richiede soluzioni. Coppulatisa presenta la sua. Mentre il primo sole estivo inizia a riscaldare queste pietre, la "sarica" (lucertola, per chi non fosse salentino) Coppulatisa viene fuori dalla sua tana. Questa volta ha deciso di ricomparire tra i ciottoli di Tricase, lì, tra le erbacce del suo centro storico, nella piazzetta polverosa e senza basoli, sprecata solo per i parcheggi. È sempre stato il suo quartiere, "lu Puzzu", dalle stradine strette e tortuose che paiono una giravolta. Uno spigolo di storia nato quando le vecchie mura non riuscivano più a contenere la popolazione che cresceva. Un gioiello dell'architettura salentina, con i suoi frantoi ipogei, le "puteche", il convento, il forno e le basse case di tufo, tutto attorno "allu puzzu". Coppulatisa aveva fatto il sogno di ritrovare le sue viuzze, la sua piazza e le sue abitazioni tenere e vive come un tempo, avendo saputo che anche nei paesi limitrofi qualcosa di simile stava accadendo. E invece? Il risveglio è stato amaro. Non bastavano la dimenticanza e l'incuria di questi anni. L'emergenza è preoccupante, perché "lu Puzzu" è diventato anche la sede di frequentazioni poco civili, sfogo di atti vandalici che continuano a sfregiare il suo volto, senza rispetto per l'arte e la sua storia. Inoltre, si è instaurato un circolo vizioso, che vede il pieno centro storico della cittadina più importante del Sud Salento diventare ritrovo di tossicodipendenti e pretesto per comportamenti intolleranti nei confronti degli abitanti del quartiere. Gli ultimi episodi sono di questi giorni, nonostante l'allarme lanciato già da tempo. D'altronde si sa, degrado chiama degrado e "lu Puzzu" rischia di avvelenarsi.
Così, Coppulatisa ha deciso di non rimanere ferma a guardare. Ha rincontrato gli amici storici del comitato dei residenti di Puzzu, attivi assieme a lei dal 22 giugno 2000. L'obiettivo dichiarato è ridare nuovo slancio a questo presidio civile e sociale de "lu Puzzu". Come? Tramite il lancio della campagna "Aspettando Acqua allu Puzzu- Incantiere delle Arti1", inizio di un percorso di inclusione sociale alla riscoperta del senso di Puzzu. A questo scopo ci si avvale anche di sentinelle di quartiere, per la loro azione non solo di vigilanza sul territorio, ma anche- e soprattutto- di animazione culturale. Solo in questo modo il disagio giovanile, che è alla base degli atti vandalici, potrà trovare sfogo in manifestazioni non incivili e magari più riguardose rispetto a "lu Puzzu". La filosofia che guida questa campagna, che ha il sostegno del neosindaco di Tricase, Antonio Musarò, sarà quella di una conoscenza reciproca tra mondo giovanile e zona Puzzu, perché il non capire le dinamiche che animano le nuove generazioni non permetterà di elaborare valide alternative alle loro sconsiderate forme di espressione.
Dall'altro lato, solamente la consapevolezza di cosa rappresenti davvero per Tricase questo quartiere renderà possibile un approccio più maturo e più attento alla sua essenza. Non si tratta solo di decoro urbano. Puzzu rimane uno degli esempi di quartieri storici popolari più belli del Salento. Ma bisogna conoscerlo per amarlo e per ridargli dignità. Anni fa, il quartiere ha già rischiato di essere sventrato da un assurdo progetto di edilizia popolare, contro il quale Coppulatisa e il comitato dei residenti si sono fortemente opposti. Rimane, però, l'incuria e l'oltraggio di un luogo che conserva l'autentica memoria storica di Tricase. Per questo si è elaborato un progetto sperimentale di cui esiste un precedente significativo a Bari, laddove il sindaco Emiliano, insieme a Prefettura, Regione Puglia, Comune e Provincia di Bari, ha promosso un "Patto per Bari sicura", che prevede l'istituzione di vigili di quartiere. In più, qui a Tricase si punterà sul versante della conoscenza e dell'educazione civica dei cittadini. Bella sfida, vero? Ma Coppulatisa non è nuova a queste prove. Il progetto "Sentinelle di quartiere", inserito nella campagna "Aspettando Acqua allu Puzzu- Incantiere delle Arti", rappresenta una delle buone pratiche nell'ambito più ampio del "Parco della cittadinanza attiva", istituito con la collaborazione della Regione Puglia il 30 luglio 2007. Questo impegno ambizioso è basato sull'idea di una collaborazione sussidiaria tra cittadini e istituzioni, nell'ottica dell'art. 118 della Costituzione, ed è stato elaborato all'indomani del dono fatto da Coppulatisa alla Regione Puglia. Nell'estate 2006, infatti, la "sarica" ha consegnato nelle mani del Governatore regionale Nichi Vendola il terreno posto accanto alla Torre del Sasso, in contrada Mito, tra Tricase ed Andrano. Su quel fazzoletto di terra, a strapiombo sul promontorio della costa salentina e in pieno Parco Otranto- S.M. di Leuca, era stato costruito un manufatto abusivo che Coppulatisa ha acquistato al solo fine di abbattere, tramite una colletta volontaria dei cittadini. Quello è il simbolo di una "rivoluzione gentile" , l'incipit di una campagna di promozione della bellezza salentina, che ora richiede anche azione decisa sul territorio. Attraverso la vigilanza, la cura, la responsabilizzazione dei cittadini. La "sarica" lavora da tempo in questa direzione, anche con altri progetti paralleli che saranno a breve presentati al pubblico. Tricase, dunque, rappresenta il cuore di questo "Parco della cittadinanza attiva", il comune pilota della sperimentazione di azione sociale di Coppulatisa, nonché la sede del suo centro di osservazione e ricerca che studia e promuove nuove "buone pratiche" a favore della bellezza in tutto il Salento. Si riparte da Puzzu… per ridare "acqua allu Puzzu"!
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