Sono venuti anche dalle regioni vicine: Basilicata, Campania, Molise
Studenti, famiglie, giovani, anziani, sono stati più di 33mila i visitatori del Treno della memoria, nelle stazioni dei sei capoluoghi di provincia, peril 40% cittadini giunti spontaneamente, al di fuori di qualsiasi percorso scolastico e neanche tutti pugliesi. Sono venuti anche dalle regioni vicine: Basilicata, Campania, Molise.
"Mai più" è un "obiettivo raggiunto", oltre le attese: in 15mila non hanno avuto la possibilità di accedere ai vagoni, per le code e l'affollamento, quanti gli organizzatori preventivavano in totale per la riuscita del progetto. "La larghissima adesione conforta gli sforzi di tutti: Regione, Ufficio scolastico regionale, Trenitalia" ha detto il presidente Consiglio regionale, Pietro Pepe.
"L'85% dei visitatori erano persone al di sotto dei 50 anni, che non hanno avuto esperienza della guerra e delle sue conseguenze immediate", ha fatto presente l'assessore regionale Silvia Godelli. Di questi, "il 60% è costituito da giovani e giovanissimi, il futuro della società, proprio quelli che volevamo raggiungere con la nostra proposta di crescita civile e culturale. I dati confermano che avevamo visto giusto".
Silvia Godelli ha ringraziato Trenitalia per la collaborazione e il "grande slancio" di tutto il personale, determinante per la realizzazione di unprogetto "dall'esito così esaltante". Il treno merci e la sosta sui binari, ha ricordato, "riproponevano l'idea della partenza verso il nulla, di grande significato simbolico e di grande coinvolgimento".
La seconda fase culminerà nel viaggio in treno ad Auschwitz di una
delegazione di oltre 500 studenti pugliesi, iniziativa che richiede un impegno finanziario superiore a quello che la Regione può sopportare da sola. Si attende il concorso delle amministrazioni provinciali e si sollecitano risposte urgenti, per le ovvie esigenze logistiche.
"Mai Più" non resterà un evento straordinario, "si pensa di dare continuità negli anni a venire ad un momento di riflessione comune" ha anticipato l'assessore Godelli. Due, intanto, le sue proposte per il 2007: una pubblicazione sui luoghi della memoria in Puglia e la raccolta dei messaggi lasciati all'uscita dall'ultimo carro merci, per "dare voce ai bambini e ragazzi che hanno depositato centinaia, forse migliaia di bigliettini, materiale che va analizzato secondo precise tipologie interpretative e reso fruibile nel rispetto dell'età e della spontaneità delle loro reazioni".
La disponibilità a collaborare agli ulteriori progetti è stata confermata daFelicia Positò, per l'Ufficio scolastico regionale: "la scuola - ha notato - riprende così un ruolo di ricerca". Il prof. Vito Antonio Leuzzi, direttore dell'Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo, ha annunciato la prossima uscita di uno studio sui pugliesi sacrificati alle Ardeatine".