la tesi è che facciano male alla salute
Ben tre pugliesi su quattro (74%) sono convinti che i prodotti contenenti Organismi Geneticamente Modificati (OGM) non fanno bene alla salute secondo l'indagine Coldiretti - Ispo sulle abitudini alimentari. Non basta: gli OGM danneggiano l'immagine complessiva del Made in Puglia alimentare all'estero e causano danni economici irrimediabili per oltre la metà degli stranieri (55%) che eviterebbe gli alimenti interessati e con addirittura il 15 per cento che rifiuterebbe tutti i cibi nazionali, sulla base dei risultati della ricerca Inran sull'impatto degli Ogm sui consumatori esteri di alimenti Made in Puglia. Presentati stamani alla Fiera del Levante di Bari, alla presenza del Presidente della Regione Puglia, dell'Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, del Presidente della Fiera del Levante e del Presidente dell'Unioncamere Puglia, gli obiettivi ed il calendario di appuntamenti che si alterneranno tra il 15 settembre e il 15 novembre 2007 per la raccolta di firme promossa dalla Coalizione Regionale ITALIA EUROPA - LIBERI DA OGM, di cui fanno parte Coldiretti Puglia, AIAB, ALPA, CIA, Codacons, COOP, CNA, Federconsumatori, Legambiente, ADOC, Slow Food, VAS. Tutti gli attori del sistema agroalimentare, vale a dire le organizzazioni professionali agricole, dell'artigianato, della piccola e media impresa, della grande distribuzione, dei consumatori, dell'ambientalismo e della cooperazione internazionale, si ritrovano intorno a un interesse comune, ovvero "L'agroalimentare cuore strategico dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile e innovativo". "I primati gastronomici, alimentari e ambientali del nostro Paese - ha spiegato Stefano Masini, Responsabile Area Ambiente della Coldiretti Nazionale - rappresentano una chance formidabile per generare nuovo sviluppo e per soddisfare la crescente domanda dei consumatori di prodotti genuini, sicuri e di qualità". La coalizione regionale è la proiezione della Coalizione Nazionale che si propone attraverso una ampia consultazione di sensibilizzare i cittadini-consumatori, sempre più attenti alla qualità i quello che mangiano e alla sicurezza alimentare, sul tema dell'utilizzo degli OGM nell'agroalimentare e sulle ripercussioni sulla salute. "L'obiettivo è quello di raccogliere - ha aggiunto Pietro Salcuni, Presidente della Coldiretti Puglia - 3 milioni di firme in Italia e 160mila in Puglia di persone che dicono un secco 'no' agli OGM. La Puglia si è già espressa chiaramente contro gli OGM, attraverso la Legge regionale approvata nel novembre del 2003 e le delibere anti OGM assunte dalle Province di Foggia e Lecce e da 86 amministrazioni comunali di tutta la regione". Il dibattito che si svilupperà nei prossimi mesi non può prescindere dall'appoggio di tutti gli scienziati e studiosi che comprendono il valore della sostenibilità dell'innovazione scientifica e tecnologica. In ambito agricolo, la questione riveste un significato cruciale. Com'è documentato dagli studi più avanzati di economia delle produzioni agricole, l'agricoltura transgenica non conviene e la ragione è molto semplice: il rapporto costi/ricavi dell'agricoltura transgenica è sostanzialmente il medesimo dell'agricoltura tradizionale, ma il suo mercato è ristretto per la scarsa accettazione mostrata proprio dai consumatori.