Il Senato ha approvato senza modifiche il testo della Camera della legge sui trapianti che si basa sul principio del silenzio-assenso. Cioè si diventa automaticamente donatori al compimento del 18^ anno d'età se entro tre mesi non ci si esprime chiaramente contro l'utilizzo dei propri organi dopo la morte accertata. Poiché il testo non ha subito modifiche, è diventato legge dello Stato. Hanno votato a favore 139 senatori, venti i no, sedici gli astenuti. La maggioranza richiesta era di 88 voti. Erano presenti 175 senatori, poco più della metà dei 315 seggi. Il dibattito sulla legge sui trapianti è durato undici anni. Le Asl inviteranno tutti i cittadini italiani a esprimere la loro volontà, saranno fornite informazioni sulla prevenzione di patologie e la loro cura anche con ricorso a trapianto. L'espressione del parere sarà anche sollecitato da medici di base e dalla pubblica amministrazione quando si richiederà un documento di identità.
Solo dopo «una libera e consapevole informazione» il silenzio potrà essere considerato un sì implicito. Per i minori la decisione sarà presa dai genitori. Se uno dei due non è d'accordo, l'espianto non potrà essere effettuato. (MN)

Sono esclusi nascituri e orfani affidati a istituti pubblici o privati. Non sarà consentito il prelievo di gonadi ed encefalo. La campagna d'informazione sarà a «tappeto» e coinvolgerà Servizio sanitario nazionale, scuola, enti locali, volontariato e organi d'informazione. Ogni cittadino avrà tre mesi di tempo prima di riconsegnare alle Asl il modulo sull'assenso. Si potrà sempre cambiare idea presso le strutture pubbliche: lo stabilirà un decreto ministeriale. In ogni caso basterà una dichiarazione autografa che chiunque, non solo un familiare, potrà presentare ai medici. Un decreto ministeriale stabilirà anche i criteri in base ai quali gli stranieri con regolare permesso o coloro che chiedono la cittadinanza italiana dovranno dichiarare la propria volontà. La decisione sarà inserita nella carta sanitaria personale a iniziare dalle Regioni Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Sicilia e Provincia di Bolzano.