La beffa è che le telecamere saranno installate fra poco. Nei giorni scorsi la Prefettura ha dato il via libera.
Uno decapitato, l'altro sfregiato in più punti. I leoni di pietra che da più di 800 anni fanno da guardia al portale della cattedrale di Trani, sono stati presi di mira dai vandali lunedì notte. A rovinare il più bell'esempio del romanico pugliese, il logo della Puglia dell'arte e della storia - con Castel del Monte il monumento più noto della regione - è stato un gruppo di ubriachi che i carabinieri stanno cercando di individuare. La procura ha aperto un fascicolo per danneggiamento aggravato ma al momento non ci sono indagati, "L'unica cosa certa - spiegano gli investigatori - è che non si è trattato di un incidente. Lo hanno fatto apposta".
Le due sculture sono state colpite probabilmente con spranghe di ferro. Ma non è escluso che a sfregiarli sia stata una moto da cross: sul piazzale che si apre al termine delle due scalinate, sono ancora visibili i segni delle sgommate. Qualunque sia stata la causa si tratta di vandalismo puro, di "imbecilli" per dirla con il direttore regionale dei beni e delle attività culturali, Ruggero Martines, il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, e il vicario del vescovo, monsignor Savino Giannotti. Eppure lo "scempio poteva essere evitato". Lo sostiene Nicola Barbera, procuratore capo di Trani. Il palazzo di giustizia è proprio di fronte alla cattedrale. "Da anni chiediamo un sistema di videosorveglianza nella zona, ma non ci ascoltano". La beffa è che le telecamere saranno installate fra poco. Nei giorni scorsi la Prefettura ha dato il via libera. Intanto si cercano i teppisti. Sino a notte ieri i carabinieri hanno ascoltato gruppi di ragazzi che frequentano la zona.
La cattedrale si trova nel centro dell'industria del divertimento della città, un agglomerato di bar, pub e ristoranti che raccolgono clienti da tutta la Puglia e turisti da tutto il mondo. E non si tratta del primo atto di vandalismo: sette anni fa lo stesso leone era stato danneggiato, nel 2002 fu tagliato in due un gruppo scultoreo sul portale. Un anno fa apparirono sulla scalinata scritte e disegni osceni. Il retro della chiesa è un orinatoio a cielo aperto. Da qualche settimana c'è anche un problema di scarsa illuminazione esterna. Il sindaco lancia un appello a tutti i cittadini: "Chi ha visto denunci". "Hanno violato uno dei massimi capolavori del medioevo" commenta Vittorio Emiliani, presidente del Comitato per la bellezza. La Soprintendenza si è subito attivata: "Speriamo di rimediare al danno, per fortuna hanno lascito i cocci". Sono già stanziati 20mila euro, ne serviranno degli altri.