Tentò di violentare e poi bruciò viva la piccola Graziella Mansi, di otto anni, nei boschi di Castel del Monte. Oggi è stato condannato a trent'anni di reclusione. Per Pasquale Tortora, 19 anni, la pubblica accusa aveva chiesto l'ergastolo. Ma il processo si è svolto con il rito abbreviato che prevede uno sconto automatico della pena: di fatto il giudice ha accettato la richiesta del pubblico ministero.
Il 19 agosto 2000, il ragazzo di Andria rapì e portò in un bosco la piccola Graziella che si aggirava per il mercato dove il padre aveva una bancarella di frutta secca. Con lui, altri quattro giovani (allora tra i 18 e i 20 anni) che sono ancora sotto processo. I loro nomi: Michele Zagaria, Giuseppe Di Bari, Domenico Margiotta e Vincenzo Coratella. Su di lei tentarono tutti la violenza di gruppo e poi bruciarono il suo corpo mentre la bambina era ancora viva. Tortora fu fermato poco dopo il ritrovamento del cadavere e durante gli interrogatori si autoaccusò del delitto. Il processo si è svolto dinanzi al gup del Tribunale di Trani Roberto Oliveri del Castillo. Gli altri quattro presunti assassini della piccola Graziella non hanno voluto il rito abbreviato e sono a giudizio dal 9 novembre 2001 dinanzi alla Corte d'assise di Trani.