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Data: 05/03/2002 - Ora: 10:15
Categoria:
Economia
O
meglio, un solo privato, già operatore del settore utilities, almeno nella
prima fase. Successivamente toccherà alle forze economiche del territorio,
che potranno acquistare una parte delle azioni riservate ai soci privati.
Quella di Amet potrebbe essere la prima privatizzazione di Puglia. Sarebbe
il secondo primato regionale, dopo quello della fondazione: l'azienda
elettrica tranese, costituita agli inizi dell'800, è stata, infatti, la
prima municipalizzata pugliese nel campo dell'energia elettrica.
Amet si propone di diventare azienda di riferimento nel bacino bari nord, un
territorio abitato da 500.000 persone, che presto potrebbe diventare
Provincia, la sesta pugliese. Per questa ragione l'azienda vuole abbandonare
i confini della città di Trani e coinvolgere anche le amministrazioni
comunali delle città limitrofe.
L'operazione "privatizzazione", in termini di fatturato, è molto
interessante. L'azienda oggi ricava circa 40 miliardi l'anno nel solo
settore energia. Le prospettive sono quelle di triplicare gli introiti. Ma è
solo una parte delle prospettive economiche e di sviluppo dell'azienda
tranese, di cui si parlerà venerdì prossimo, 8 marzo, con inizio alle ore
10, in un seminario che vedrà la partecipazione di alcuni esperti del
settore finanziario, economico e del campo delle utilities e a cui sono
invitati a partecipare gli imprenditori ("i garanti economici di questa
operazione", come li definisce Antonio Forte, amministratore delegato di
Amet) e i cittadini del nord barese.
L'iniziativa si terrà presso il nuovo Museo Diocesano (p.zza Duomo) ed è
promossa da Amet e dall'Assessorato comunale alle Attività Produttive.
"Modelli di sviluppo locale: privatizzazione e prospettive economiche di
Amet SpA" è il titolo dell'incontro, che si aprirà con i saluti del sindaco
di Trani, Carlo Avantario, dell'on.le Bruno Tabacci, presidente della
commissione attività produttive della Camera dei Deputati, di Gaetano
Attivissimo, assessore comunale alle attività produttive, e di Antonio
Amorese, presidente di Amet SpA.
I lavori prevedono cinque relazioni: "Trasformazione in atto nel settore
delle utilities: modelli di impresa e innovazione nella gestione dei servizi
pubblici. Il contributo di Federelettrica", di Giorgio Soldadino, direttore
generale di Federelettrica; "Finanza e imprese: opportunità e strumenti
operativi di sviluppo locale", di Michelangelo Marinelli, amministratore
delegato di Meliorconsulting, del Gruppo Meliorbanca; "Modelli di
privatizzazione e nascita di nuovi soggetti economici (alleanze e nuove
aggregazioni)", di Sergio Zanfrisco, Dexia Crediop; "Finanza di progetto e
fondi comunitari: competere nel mercato delle utilities", di Giovanni
Padula, Europrogetti & Finanza SpA, Gruppo Banca di Roma; "Privatizzazione e
risorse strategiche: nuove opportunità di sviluppo nei programmi Amet SpA",
di Antonio Forte, amministratore delegato di Amet SpA.
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