Sono 227 le famiglie che beneficeranno dei 500 milioni assegnati al Comune Duecentoventisette famiglie tranesi riceveranno nei prossimi giorni un contributo per il pagamenti del canone di locazione della propria abitazione. L'amministrazione comunale, in collaborazione con le associazioni degli inquilini e dei proprietari (Federcasa, Assocasa, Sunia ed Uniat) ha, infatti, definitivo la graduatoria per l'ammissibilità ai contributi che la Regione Puglia, a seguito della manovra finanziaria del Governo, ha destinato al Comune di Trani, così come ad altre realtà territoriali, al fine di supportare le classi meno abbienti nel pagamento degli affitti. La somma a disposizione era di 500 milioni. (MN)

Trecentottantatre le domane presentate a seguito del bando pubblicato dall'amministrazione, delle quali sono state ammesse, dopo un primo esame dei requisiti formali, 336. Idonee, alla fine, ne sono risultate solo 227, le uniche a rispondere ai parametri definiti dalla delibera regionale e, di conseguenza, dal bando del Comune. Tutti i contributi, che sono per un anno, sono stati ridotti del 35%: l'ammissibilità prevederebbe, infatti, uno stanziamento globale di 770 milioni, a fronte dei 500 effettivamente corrisposti. "Questo rappresenta un dato importante", spiega Sergio d'Addato, Assessore comunale all' Urbanistica, "perché è quella la cifra che avremo come riferimento per il prossimo anno. Il lavoro svolto in questi mesi ci tornerà molto utile: sino ad oggi, infatti, non conoscevamo le reali esigenze della città, mentre ora abbiamo un parametro. Tutto ciò ci darà la possibilità di dimostrare che il Comune di Trani, per favorire queste classi sociali, ha bisogno di un contributo di circa un miliardo". Tutti coloro che sono stati esclusi quest' anno, per vizi formali o sostanziali, e gli inquilini che non hanno presentato la domanda pur avendone i requisiti, non sono esclusi dai prossimi contributi: la graduatoria definita quest'anno sarà, infatti, riaperta. "Sicuramente nei prossimi anni ci saranno possibilità maggiori", continua d'Addato. "L'amministrazione ha, comunque, dato dimostrazione di essere molto attenta ai problemi delle categorie sociali più deboli, cercando di chiudere in tempi brevi l'esame delle domande: la definizione della graduatoria è un atto concreto".