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Data: 13/07/2002 - Ora: 09:11
Categoria:
Cultura
Golino nel 2001-2002 ha vinto il premio della critica a Cannes, con il film Respiro, di Emanuele Crialese.
La carriera di Valeria Golino ha avuto inizio con un incontro casuale, durante un party, con la regista Lina Wertmuller (lo scorso anno a Trani per ricevere il Premio alla Carriera), che avendola notata l’ha scritturata per il film "Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante di strada" (1983), dove l’attrice ha vestito i panni della figlia di Ugo Tognazzi. Il primo ruolo da protagonista lo ha avuto a 19 anni, in "Piccoli Fuochi" (1985) di Peter Del Monte, regista al quale è rimasta legata sentimentalmente per parecchi anni. L'anno dopo vinse la Coppa Volpi come migliore attrice con "Storia d'amore" di Citto Maselli, premio che l’ha fatta conoscere a livello internazionale. Si trasferì ad Hollywood a soli 22 anni per seguire il fidanzato, Peter Wee Herman, un attore di Puerto Rico, che la fece scritturare in un suo nuovo film, "La mia vita picchiatella" (1988) di Randal Kleiser: memorabile il bacio di circa tre minuti che i due si scambiarono in una scena.
Tra i suoi film più famosi, Rain man, Puerto Escondido, Fuga da Los Angeles, Lupo solitario, Amata immortale, Via da Las Vegas e Le acrobate.
Oltre a Valeria Golino, in sala ci saranno il regista Crialese e il produttore del film, Domenico Procacci, Stupor mundi 2001.
Il film è ispirato da una leggenda isolana: si racconta di una donna, giovane madre di tre figli, che non era vista di buon occhio dalla piccola comunità. Era considerata inaffidabile, imprevedibile, destabilizzante e quindi un po' folle. La popolazione premeva affinché il marito, Pietro, un giovane pescatore, la portasse a Milano per far controllare lo stato mentale della giovane donna che nel film è stata, appunto, chiamata Grazia. Si racconta che questa donna un giorno sparì, senza lasciare tracce. Con il passare del tempo il fantasma di questa donna compariva davanti agli occhi dei più superstiziosi e dei più colpevoli, che hanno cominciato a santificarla, pregandola di perdonarli. Si racconta poi che a forza di preghiere e di evocazioni la giovane donna sia tornata in vita, riprendendo una esistenza normale all'interno della sua famiglia.
La giornata inaugurale del Trani Film Festival, evento organizzato dall’associazione culturale Nirvana in collaborazione con l’assessorato comunale al turismo, segnerà anche l’apertura della mostra dei manifesti del cinema italiano "Dal testo allo schermo", curata dalla Mediateca Regionale pugliese, che partendo da "Il conte di Bréchard" (1937-38) attraversa la storia del cinema italiano scegliendo dal suo archivio alcuni manifesti di film "letterari" per illustrare la molteplicità dei rapporti che si istituiscono fra romanzo e film sotto l’aspetto estetico e storico.
Sempre domani, con la proiezione del "Papa nero", cortometraggio d’animazione della giovane film-maker milanese Gaia Bracco, sarà aperta la sezione Cortomirante, concorso nazionale di cortometraggi che vede 18 opere selezionate per la fase finale e che saranno giudicate da una giuria presieduta dal maestro Mario Monicelli, che sarà a Trani il 20 luglio anche per ricevere un Premio alla Carriera.
L’iniziativa si tiene nella suggestiva cornice del Castello Svevo di Trani (inizio ore 21.30).
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