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Data: 02/03/2009 - Ora: 13:23
Categoria:
Cronaca
Lo chiede con forza l'associazione "SARA" Famiglie Bambini Cardiopatici di Copertino Appello alle istituzioni e alle Asl.
Superare l'attuale situazione di stallo e rendere di nuovo pienamente operativo il reparto di cardiochirurgia pediatrica presso l'ospedale Giovanni XXIII di Bari. E' quello che chiede con forza l'Associazione di volontariato "SARA" Famiglie Bambini Cardiopatici di Copertino, con l'intento di sbloccare una situazione che rende ancora più difficile il percorso che le famiglie e i piccoli pazienti si trovano ad affrontare.
"Nel maggio 2005 è stato chiuso il reparto di cardiochirurgia pediatrica presso l'ospedale Giovanni XXIII di Bari – sottolinea l'associazione "SARA" -. Sono passati quattro anni, nel frattempo i medici dell'attuale equipe si sono perfezionati nei più rinomati ospedali italiani ed europei, a Roma, Bologna, Genova, e in Francia. Nel maggio 2008 il Sultano dell'Oman Sua Maestà Qaboos Bin Said inaspettatamente in vacanza a Bari ha donato al reparto di cardiochirurgia pediatrica del G. XXIII una consistente donazione in euro, per alleviare la sofferenza ai bambini nati con cardiopatie. Nell'agosto 2008 si è trasferito dagli Ospedali riuniti di Bergamo a Bari il Prof. Annecchino, a lui è stato affidato il difficile compito di riorganizzare la cardiochirurgia pediatrica in Puglia. A dicembre 2008 è stata finalmente inaugurata la terapia intensiva, ma nel gennaio di quest'anno alcune famiglie sono state invitate a curare i propri figli presso gli ospedali di altre regioni. Attualmente, infatti, l'equipe guidata dal Prof. Annecchino non è nelle condizioni di operare".
"A cosa sono servite - si chiede l'associazione - la donazione del Sultano, la nomina del Primario, la riapertura della terapia intensiva, se tutto questo non è supportato dal personale medico e paramedico, perfusionisti, strumentisti, e infermieri? E' un sistema complesso che va organizzato trovando le risorse umane ed economiche da subito, per evitare alle famiglie i disagi dei lunghi viaggi della speranza. Non si possono assicurare 450 interventi, circa 37 casi al mese (come riporta il sito Regione della Puglia) quando in due mesi sono stati affrontati solo cinque interventi e in fasi alterne".
Cosa ostacola dunque, prosegue l'associazione, "la riapertura della cardiochirurgia infantile in Puglia? Quali sono le cause che impediscono il riavvio? Tutto questo non può che renderci molto tristi. Il logo della nostra associazione riflette un sorriso dopo l'intervento dei cardiochirurghi sul cuoricino dei nostri pazienti, e soprattutto la serenità ritrovata nella famiglia. Per questo motivo l'associazione di volontariato "SARA" Famiglie Bambini Cardiopatici di Copertino (Le) si appella al Presidente della Regione Puglia Niki Vendola, agli assessori Regionali, ai direttori Generali delle Asl, ai responsabili sindacali e a tutti coloro che hanno a "cuore" questo problema.
Chiediamo un impegno più forte, più energico, più potente affinché si superi l'attuale situazione di stallo e riapra nel modo giusto e definitivo il reparto di cardiochirurgia infantile presso l'Ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari".
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