"Il blocco serve, ma solo per fronteggiare l'emergenza. Per risolvere il problema dell'inquinamento servono misure strutturali". Comincia così il ragionamento di Altero Matteoli. Il ministro dell'ambiente parte dal presente per saltare rapidamente al futuro: un domani che si chiama piano antismog. Sette punti, sette comandamenti da seguire per risolvere, o almeno ridurre drasticamente, il problema dell'inquinamento. Matteoli li ha presentati stamattina ai rappresentanti delle Regioni assicurando che i contenuti puntano "sia sul problema dell'inquinamento atmosferico, sia sul metodo di lavoro basato sull"ecoconcertazione".
In parole povere il piano prevede interventi che agiscono sulla qualità dei carburanti, sulle caratteristiche dei veicoli, sull'incentivazione e fluidificazione del trasporto pubblico, sul riscaldamento, sulla mobilità sostenibile, sugli orari di lavoro e sui tempi delle città.
Carburanti e veicoli
In arrivo un'incremento dell'uso di carburanti più ecologici con l'estensione dell'impiego del gasolio emulsionato e del biodiesel. Co-finanziamento della conversione di autoveicoli non catalizzati a gpl e metano; incentivi per l'acquisto di veicoli pubblici e commerciali a metano. Ed ancora incentivi all'acquisto di ciclomotori ecologici. Proseguono poi le sperimentazioni sul motore ad idrogeno.
Parcheggi
Costruzione di nuovi parcheggi di scambio fuori dal centro della città, finanziati anche da capitali privati e serviti da mezzi pubblici efficienti. Parcheggi obbligatori nelle nuove costruzioni, evitando un cambio di destinazione d'uso a supermarket, palestra o magazzino dei locali. Per questo, è necessario uno stretto controllo dei Comuni.
Riscaldamento
Ampliare i controlli non solo sull'efficienza delle caldaie ma anche sulle emissioni. Mettere al bando tutte le caldaie a carbone.
Trasporto pubblico
Fluidificare i viaggi attraverso studi specifici sui percorsi dei mezzi, eliminando le cause dei microingorghi che ne rallentano la corsa, attraverso interventi come la modifica della forma dei marciapiedi, la realizzazione di aree verdi, controllo rigido sui parcheggi, divieto di attraversamento. Favorire poi i mezzi pubblici elettrici e a gas ed orientare la città verso il trasporto su ferro. Apertura del tavolo comune con il ministro delle Infrastrutture Lunardi per la realizzazione di un piano città che preveda la modernizzazione delle infrastrutture urbane.
Telelavoro
Passare dalla teoria alla pratica nel tempo più breve possibile, garantendo comunque la socialità. Il lavoro si può fare da casa o da stazioni decentrate. Realizzare anche uffici decentrati con validità legale e firma garantita.
Orari di lavoro
Flessibilità degli orari di accesso e di uscita dal posto di lavoro ed orari scaglionati nelle scuole.
Mobilità sostenibile
Per l'auto in comune il ministero ha stanziato 18 miliardi ed i primi due progetti sono partiti a Torino e Venezia. Entro l'estate, al via anche Bologna, Genova, Modena e Brescia e poi Milano, Roma, Reggio Emilia e Parma. Entro l'anno, undici città dovrebbero avere un sistema di car sharing. Sono poi attivi ad oggi 367 mobility manager nelle aziende con più di 300 dipendenti per razionalizzare gli spostamenti casa-lavoro. Il ministero ha già stanziato 30 miliardi ed altri 24 saranno distribuiti nei prossimi giorni.