Si svolge il 15 luglio prossimo a Roma il convegno sul telelavoro in occasione della presentazione del manuale elettronico europeo "Fare telelavoro". Il lavoro a distanza con il supporto di sofisticate tecnologie informatiche e telematiche si sta diffondendo con diverse esperienze a livello europeo. I quadri e le professionalità elevate sono direttamente coinvolti, in quanto sia i complessi contenuti del lavoro che la flessibilità degli orari sono già presenti nell'esercizio quotidiano di quest'area di lavoro. (MN)

Con "Fare telelavoro" viene a compimento la ricerca iniziata nell'aprile '94 da parte del Consorzio europeo Mirti (Models of Industrial Relations in Telework Innovation), che ha riunito gli sforzi di ben 17 partner di Italia, Austria, Germania, Belgio e Gran Bretagna.
Mirti è stato parzialmente finanziato dalla Commissione dell'Unione Europea, come parte integrante del programma Applicazioni Telematiche (Settore Ingegneria Telematica).
Secondo i tre presidenti delle Associazioni, Carlo Parietti, Marco Pinna e Romeo Scarpari, i quadri italiani hanno un atteggiamento aperto verso le opportunità che offre il telelavoro, soprattutto per orientare il miglioramento della qualità della vita lavorativa e personale nei casi di prestazioni di lavoro ad alto contenuto professionale.
Tuttavia, per evitare possibili tentazioni di precarizzazione del rapporto di lavoro - come potrebbe essere la creazione forzata di un'area di lavoro non tutelato - è necessario predisporre una cornice normativa e contrattuale di tutele e standard per il lavoro a distanza, anche a livello europeo. I quadri italiani sono quindi impegnati proprio per il controllo a livello europeo, anche come risposta ai modelli deregolamentati che provengono dagli Stati Uniti.