Il lungo addio di Franco Bernabè al vertice di Telecom Italia è cominciato ieri pomeriggio nella sede della Magliana, durante un'ora di faccia a faccia con il nuovo timoniere del gruppo, Roberto Colaninno.
Un summit "blindato" (al quale ha partecipato anche il presidente Berardino Libonati) che aveva l'obiettivo di mettere a punto un passaggio di consegne mordibo fra vecchia e nuova gestione. Con tutta probabilità, Bernabè rimetterà il suo mandato durante il consiglio di amministrazione di Telecom previsto nella mattinata di oggi. E così faranno anche il presidente e gli altri esponenti del consiglio di amministrazione. In ogni caso, lo stesso consiglio dovrebbe rimanere in carica, per l'ordinaria amministrazione, fino al 28 giugno, quando è convocata l'assemblea degli azionisti per approvare il bilancio 1998 e nominare la compagine in rappresentanza della nuova proprietà, che proprio ieri ha annunciato di aver raggiunto esattamente il 51,87% del capitale. E a questo proposito, entro il 7 giugno verranno presentate le liste del consiglio «targato Olivetti» da proporre all'assemblea. (MN)

Ieri, intanto, le aziende protagoniste della super-Opa telefonica hanno affrontato il primo verdetto del mercato.
All'apertura di Borsa i titoli Telecom sono schizzati subito del 5,62%, a quota 10,22 euro (e le risparmio sono andate a 5,45 euro, più 1,26%). Ma poi, smaltito l'effetto Opa, la fiammata s'è spenta, complici anche le operazioni di ricopertura degli hedge fund americani. Tanto che alla fine le azioni del gruppo hanno chiuso in forte ribasso: meno 2,88%, a 9,39 euro. Analogo l'andamento di Tim (da più 2,53% a più 0,13%) e Tecnost (che hanno terminato sotto del 7,11%), mentre le Olivetti hanno segnato un modesto più 0,33%. Ma ieri, a farsi sentire è stato anche il governo. Il premier, Massimo D'Alema, ha ricordato alla cordata Colaninno la «responsabilità» che l'esecutivo ha in Telecom Italia, «che deriva dalla presenza del Tesoro nel capitale e dalla golden share». «Dai nuovi azionisti di maggioranza - ha scandito D'Alema - ora vogliamo avere informazioni, in modo dettagliato, sul piano industriale, sugli investimenti, l'occupazione e l'innovazione». E sulla stessa linea si è espresso anche il sottosegretario alla presidenza, Franco Bassanini.