Il Presidente di Comufficio, Vittorio Apuzzo, ha aperto il suo intervento riferendo una serie di dati previsti dall'azienda con largo anticipo su quelli che sarebbero stati gli sviluppi e le tendenze del mercato nel prossimo futuro. Ricorda, infatti, che nel '96 ,affrontando il tema Internet, si era previsto che nell'arco di due o tre anni, si sarebbe pervenuti a circa tremilioni di utenti, dato questo confermato dal "Sole 24ore" di qualche giorno fa. Nel '97 si era affrontato il tema della crisi dei margini, si vendeva più hardware, non era stata ancora prevista la vendita dei servizi e non si era data la giusta importanza alla componente software, intesa non in senso industriale, ma come soluzione dei problemi delle imprese. (AC)

In quella circostanza si era "caldamente" suggerito agli operatori del settore di spostare l'asse dei loro interssi dall'hardware ai servizi. Oggi questa è una realtà ed una consapevolezza: in America si regalano i computer e gli abbonamenti a Internet. Questa è la vera chiave di volta e la soluzione dei problemi che abbiamo da anni nel nostro settore. Nel '98 abbiamo affrontato un altro tema: il dialogo fra gli operatori della ICT e la pubblica amministrazione, due lingue completamente diverse "una parlava arabo e l'altra cinese", sensibilizzando anche l'associazione dei comuni d'Italia esortandoli alla trasparenza. Gli anni '90 si avviano a conclusione all'insegna di fenomeni di profonda trasformazione dell'economia e del lavoro. Gli scenari mondiali della globalizzazione, l'unificazione economica europea, la significativa velocizzazione dei processi, impongono dei parametri competitivi che non possono prescindere dalla disponibilità e dalla conoscenza dei nuovi strumenti tecnologici. Essi hanno costituito e costituiscono un sostanziale fattore di spinta per l'epocale passaggio dal "lavoro di materia" al "lavoro di cervello" cioè di conoscenza. La localizzazione esclusiva del lavoro presso i tradizionali poli industriali è superata dalle enormi possibilità offerte dalle tecnologie informatiche, dalle telecomunicazioni e dalla nascita dei nuovi poli (Internet). Da tali tendenze evolutive il Mezzogiorno d'Italia può trarre grande vantaggio soprattutto nei contesti della piccola e media impresa, nel decentramento di attività di altre imprese altrove localizzate e della pubblica amministrazione. Il bacino del commercio, del turismo e dei servizi costituisce concreta opportunità di rivalutazione e di sviluppo, grazie non solo all'assunzione di nuovi dispositivi legislativi, ma anche ai nuovi criteri da apportare all'organizzazione e all'operatività delle imprese. Questa, per il dottor Apuzzo è l'essenza del convegno di questa mattina. Punto di riferimento ed anche di arrivo di questo incontro è il fenomeno della microimprenditorialità, intesa come insieme di imprenditori e non di dipendenti; i giovani oltre che essere esperti conoscitori dovranno essere attivi e produttori di reddito e le nuove tecnologie lo consentono. Parlare di localizzazione non ha più senso: "è falso dire che se metto un'impresa per la customerizzazione di alcune operazioni ,qui al sud, devo avere corrispondente mercato locale che giustifichi la nascita della mia impresa. Posso tranquillamente vendere il mio servizio là dove c'è il mercato e posso lavorare tranquillamente a casa mia".