L'assemblea dei dipendenti di Tecnopolis ha esaminato lo stato della vertenza aziendale che, dopo mesi di trattative, ha registrato, nel corso dell'incontro del 4 luglio, la totale paralisi a causa di un atteggiamento aziendale dilatorio che, di fatto, mette in discussione gli impegni sottoscritti con l'accordo del 27 marzo scorso in materia di inquadramento professionale e di stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari e atipici. Infatti, il management, incalzato dalle richieste sindacali, ha dovuto smentire se stesso allorquando ha dovuto svelare l'impossibilità di onorare gli impegni assunti poiché le residue e irrisorie disponibilità economiche non lo consentirebbero.

Nel considerare grave quanto accaduto per le dirette ripercussioni sulle relazioni sindacali, oltre che per la sfiducia che rischia di determinare fra i dipendenti e fra i precari i quali, dopo anni di legittime aspettative, si vedrebbero dare il ben servito, e nel confermare lo stato d'agitazione, proclamano per Il ricorso alla mobilitazione intende richiamare i rappresentanti aziendali al senso di responsabilità, al rispetto degli accordi, a riconoscere il valore del lavoro in una fase di transizione che vedrà la trasformazione di Tecnopolis in società regionale. E' per questo che dare tempi certi a tale transizione e, soprattutto, definire la mission della nuova società Tecnopolis e le attività da destinare ad essa per farla vivere nel tempo, significa tradurre nel concreto le importanti scelte che la Regione Puglia ha compiuto in questi anni per salvare il Pst e per ripristinare normali e credibili rapporti fra le parti e fiducia nei dipendenti i quali, lungi dal poter essere ridotti a una variabile di bilancio, rappresentano il vero know how della società.