Il giovane assassino è stato arrestato ieri mattina e interrogato dal magistrato ha confessato di essere l'autore del delitto: si chiama Pasquale Stifani
Era cresciuto con la vendetta in mente, da quando a 6 anni aveva perso il padre per un regolamento di conti. Così, crescendo, non appena subisce uno sgarbo si vendica usando un'arma micidiale contro non uno, non due m tre fratelli, contemporaneamente. Una banale lite tra bulletti, la voglia di vendetta, l'attesa nella notte, un'arma tra le mani. Così un ragazzo di 19 anni ne ha ucciso uno di 17, F. N., sotto gli occhi dei suoi due fratelli, davanti casa, a Taurisano, nel Salento. Nella sparatoria è stato colpito anche il più piccolo dei fratelli della vittima, appena quattordicenne, ricoverato all'ospedale di Tricase con riserva di prognosi.
Il giovane assassino è stato arrestato ieri mattina e interrogato dal magistrato ha confessato di essere l'autore del delitto: si chiama Pasquale Stifani, ha appena compiuto 18 anni ed è accusato di omicidio volontario e di tentativo di omicidio. E' nato a Gagliano del Capo e da tempo risiede a Taurisano. Ha precedenti per reati contro il patrimonio, danneggiamenti e ingiurie. E' stato individuato grazie alle indicazioni del terzo dei fratelli N., il maggiore, che ha fornito agli inquirenti precise indicazioni. Le ricerche sono scattate nella notte. In tarda mattinata la cattura. Stifani è stato bloccato lungo la strada che collega Taurisano ad Ugento, a poca distanza dal luogo in cui venne ucciso tredici anni fa il padre, implicato in storie di droga.
Nessuna delle vittime dell'agguato ha precedenti penali, anche se in paese vengono descritti come bulletti, come giovani un po' spavaldi, arroganti.
All'origine del delitto c'è stato uno screzio fra gruppi rivali, una lite e, soprattutto, antichi rancori che vanno avanti da tempo. Una rissa è scoppiata verso le 22 in circolare Giotto, luogo di incontro di spacciatori.
Poi il killer ha raggiunto in bicicletta il luogo dell'agguato, l'abitazione dei tre fratelli, in via Caduti di Cefalonia, e li ha aspettati con la pistola in pugno. Poco dopo l'una i tre sono rientrati: il diciassettenne in bici, gli altri due in auto, una Peugeot 205 bianca condotta dal più grande, l'unico maggiorenne.
Mentre il conducente è rimasto al suo posto di guida, gli altri due si sono avvicinati al box per aprirlo, e in quell'istante è entrato in azione il killer. Ha sparato uno, due colpi, poi altri ancora con la sua 'Sig-Sauer' calibro 7.65. Il diciassettenne, invalido civile per motivi di salute, è stato raggiunto alla nuca da un colpo sparato, sembra, dal basso verso l'alto. E' caduto all'istante ed è morto nel giro di pochi minuti.
Il fratello minore è stato raggiunto da due colpi al torace. Benché ferito, ha raggiunto il corridoio di casa, attiguo al box, ma è crollato dopo pochi passi. Le sue condizioni sono molto gravi, ma la sua vita non sarebbe in pericolo.
Il killer ha quindi rivolto l'arma verso il terzo fratello, ma ormai la pistola era scarica. Il ragazzo è quindi sceso dall'auto e si è lanciato contro l'omicida che è riuscito a fuggire. Sul posto la polizia ha recuperato l'arma e la bicicletta lasciata sul muretto dal giovane assassino.