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Taranto, le Fiamme Gialle sequestrano datteri e ricci di mare

Data: 04/03/2009 - Ora: 11:51
Categoria: Cronaca

Taranto, le Fiamme Gialle sequestrano datteri e ricci di  mare

La pesca di frodo del dattero di mare è ancora frequente lungo il litorale ionico, in virtù della richiesta sempre elevata del succulente "frutto"

Continua incessante l'impegno profuso dalle Fiamme Gialle della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Taranto, in materia di polizia ambientale, marittima , economico-finanziaria ed a tutela del lavoro regolare. Le Unità Navali del Corpo, con l'ausilio del personale appartenente al Nucleo Sommozzatori alla sede, hanno sorpreso, in località Punta Rondinella, un sub intento alla pesca del dattero di mare, e sequestrato 1 kg dello stesso nonché l'attrezzatura utilizzata per l'illecita attività. Al termine dell'operazione 1 (una) persona è stata denunciata.

La pesca di frodo del dattero di mare è ancora frequente lungo il litorale ionico, in virtù della richiesta sempre elevata del succulente "frutto" , nonché del lauto guadagno per chi si dedica a tale illecità attività, realizzando sostanziosi guadagni ovviamente "in nero" che sfuggono a qualsivoglia forma di imposizione tributaria. Per estrarre i datteri di mare vengono impiegati piccozze, scalpelli, martelli pneumatici e persino piccole cariche esplosive, una vera rovina ambientale, uno dei più gravi fenomeni di erosione della biodiversità nell'ambiente marino.

Ulteriori controlli svolti dalle Fiamme Gialle di mare, hanno consentito di individuare un'imbarcazione intenta all'effettuazione della pesca di novellame di pesce tipo "bianchetto" ma priva della prescritta autorizzazione. Difatti la pesca del novellame per consumo e del rossetto nel Compartimento Marittimo di Taranto è consentita, con decreto ministeriale, solo nel periodo che va dal 30 gennaio al 30 marzo del corrente anno ed esclusivamente per talune unità da pesca. All'esito dell'attività il comandante del peschereccio è stato denunciato alla competente A.G. ed il novellame di pesce pari a circa kg.30(trenta) è stato posto sotto sequestro.

L'attività navale condotta ha altresì portato all'individuazione di nr. 6(sei) lavoratori in "nero", a bordo di 2(due) motopescherecci, non risultanti dal ruolo di equipaggio. Tale fattispecie, prevista e punita dal Codice della Navigazione, ha riflessi diretti in materia di polizia economico-finanziaria, in quanto l'irregolare assunzione di persona a ruolo di equipaggio, individua un lavoratore irregolarmente imbarcato, quindi in violazione delle norme in materia fiscale e di denuncia contributiva. All'esito dei controlli i 2(due) comandanti sono stati verbalizzati ed i lavoratori "in nero" segnalati alle competenti Autorità. Ulteriori attività svolte dalle Fiamme Gialle di mare hanno consentito di sorprendere 4(quattro) sub intenti alla pesca del riccio di mare ma in quantità superiore a quella prevista. Il pescato pari a circa kg 270(duecentosettanta) di ricci di mare è stato posto sotto sequestro amministrativo e contestualmente rigettato in mare in quanto ancora vivo e vitale; sotto sequestro è finita pure l'attrezzatura utilizzata.

Per tale illecita attività di pesca sono previste pesanti sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di € 1000(mille) ad un massimo di € 6000(seimila). Si rammenta infatti che la norma di legge statuisce che "il pescatore professionale non può catturare giornalmente piu' di 1000 esemplari di riccio di mare ed il pescatore sportivo piu' di 50 ricci". Le gonadi crude del "paracentrotus lividus" come è chiamato scientificamente il "riccio di mare", grazie all'inconfondibile aroma (che racchiude le percezioni olfattive sprigionate dalle alghe dei fondali marini), rappresentano una vera e propria prelibatezza,che porta alle volte al superamento dei limiti di raccolta normativamente previsti. Ulteriori controlli svolti a terra, in sinergia con le Unità Navali del Corpo, hanno permesso di individuare nr. 4(quattro) diportisti,al rientro dalla navigazione, di cui 3(tre) sprovvisti di qualsivoglia documento di bordo ed 1(uno) della prevista copertura assicurativa.

Il possesso dei documenti di bordo è regolato dal codice sulla nautica da diporto, che prevede per tali mancanze una sanzione amministrativa da un minimo di € 50 ad un massimo di € 500. Sono applicabili invece anche ai natanti, le norme previste per l'assicurazione obbligatoria civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore; sono dunque cogenti le sanzioni previste dal Nuovo Codice della Strada, che prevedono, oltre al sequestro amministrativo del mezzo, multe salate superiori nel minimo ai € 700. All'esito dell'attività sono stati verbalizzati 4 (quattro) soggetti ed è stato posto sotto sequestro 1 (un) natante. Successivamente è stato sorpreso un sub intento ad effettuare la pesca sportiva subacquea con l'ausilio di autorespiratore; lo stesso è stato verbalizzato dai militari del Corpo ed il pescato nonchè l'attrezzatura utilizzata, consistente in una bibombola con erogatore , posti sotto sequestro.

Si rammenta infatti che la norma di legge statuisce che "la pesca subacquea professionale è consentita esclusivamente a coloro che sono in possesso della specializzazione di pescatore subacqueo e può esercitarsi solo in apnea, senza l'uso di apparecchi ausiliari". Infine le pattuglie del Corpo hanno individuato un soggetto intento al trasporto con furgone di materiale proveniente da attività edile; i controlli effettuati hanno consentito di accertare talune irregolarità relative al formulario di identificazione dei rifiuti trasportati; il soggetto è stato verbalizzato ai sensi delle norme del testo unico ambientale ed segnalato agli Uffici competenti. Proseguiranno nei prossimi giorni, intensificandosi sempre più, i controlli dei militari della Sezione Operativa Navale di Taranto, ai fini di polizia ambientale, marittima , economico-finanziaria ed a tutela del lavoro regolare.

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