La sentenza del Tar di Lecce in merito ai ricorsi delle amministrazioni comunali di Mesagne e di Nardò sui contenuti del piano di riordino ospedaliero approvato dalla giunta regionale "confermano le riserve e le considerazioni formulate a suo tempo dalla Cgil e dalla Fp sull’attendibilità dei dati utilizzati per le proposte di modifica degli assetti degli ospedali e soprattutto dei posti letto". Lo sostengono in una nota il segretario Cgil Puglia, Enzo Casone, e il segretario Funzione pubblica Puglia, Giuseppe Catucci.
Le sentenze - si sottolinea nella nota - "gettano ulteriori ombre sulla intera impostazione dello stesso piano ed in particolar modo sulla asserita scientificità degli studi propedeutici". "In considerazione di ciò e soprattutto del fatto che in modo surrettizio in diverse Asl si sta procedendo all’adeguamento delle strutture in assenza della emanazione dei criteri omogenei da parte della Regione - si evidenzia - sarebbe opportuno un momento di rivisitazione dell’attuazione del piano di riordino ospedaliero".