Altri 19 arresti e un nuovo filone d'indagine che coinvolge l'Eni-Agip nell'inchiesta sulle tangenti condotta dalla Procura di Potenza.
La maggior parte degli arrestati e' accusata di concorso in corruzione aggravata per somme pagate per la costruzione o l'acquisto di immobili destinati alle sedi Inail di Verona, Lecce e Brindisi.

Sospette tangenti anche dietro la costruzione dell'oleodotto che trasporta a Taranto il petrolio estratto dai giacimenti della Val d'Agri.
L'elemento piu' eclatante e' dato dagli arresti di Carlo Femiani e di Maurizio Pierini - eseguiti a San Donato Milanese (Milano) e a San Ginesio (Macerata) - perche' apre il nuovo filone d'inchiesta. Femiani e' 'construction manager' di Eni-Agip per l'oleodotto che collega la Val d'Agri e Taranto. A lui e ad altri dirigenti del gruppo sarebbe stata promessa una tangente di 150 milioni per alterare gli stati di avanzamento dei lavori dell'oleodotto. Pierini avrebbe svolto il ruolo di intermediario della 'mazzetta'.