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Data: 26/11/2002 - Ora: 08:33
Categoria:
Cronaca
L’indagine, in corso da mesi, è stata denominata "Liberazione". Durante l’inchiesta, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Lecce, i carabinieri sono riusciti in particolare a documentare i collegamenti tra l’organizzazione pugliese e componenti della criminalità albanese stroncando una sinergia finalizzata soprattutto a gestire e sfruttare il traffico di esseri umani.
I clandestini, trasportati via mare sulle coste italiane, venivano poi smistati in diverse regioni, soprattutto con i treni in partenza dalle stazioni di Lecce e di Bari.
Nelle ordinanze di custodia cautelare, firmate dal giudice per le indagini preliminari di Lecce, vengono contestati a vario titolo i reati di associazione mafiosa, estorsione, usura, traffico internazionale di sostanze stupefacenti, ricettazione di auto rubate e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’indagine ha consentito anche di ricostruire i delitti e gli interessi criminali nell’area di Mesagne, dove si sono verificati in passato gravissimi fatti di sangue causati dai contrasti tra gruppi già appartenenti alla Sacra Corona Unita.
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