D'ora in poi, oltre ai dirigenti del calcio o del ping pong, del tiro a segno o dello sci avranno diritto di voto, nel Consiglio Nazionale, nel Parlamento dello sport italiano ed anche nella Giunta del Coni, una nuova categoria: gli atleti. Rappresentati da Manuela Di Centa, una donna con due medaglie d'oro olimpiche al collo. L'improvviso voto del Consiglio nazionale le ha dato l'impressione di diventare l'apripista del Coni che verrà: "Un momento storico: questa è una decisione che anticipa la riforma voluta dal governo. Stiamo per colmare un vuoto nella nostra organizzazione. Gli atleti rappresentano il futuro e possono garantire la collaborazione necessaria anche alla formazione degli atleti di domani". (FM)

C'è un ultimo ostacolo da superare, il Ministero vigilante dei beni culturali, retto da Giovanna Melandri, deve approvare la delibera, ma tutto lascia presupporre che Manuela Di Centa parteciperà alla prossima Giunta del 16 aprile con la possibilità di votare.

Manuela è ancora ospitata al Foro Italico negli uffici della preparazione olimpica, senza un telefono a disposizione. D'altra parte, non è proprio questo il periodo per grandi investimenti: trecentottanta miliardi in meno rispetto al preventivato, pari al 37,7 per cento. Gli effetti della crisi del Totocalcio e del successo del Superenalotto, si fanno sempre più drammatici.

L'unica contromisura rimasta a disposizione è tagliare circa il 30 per cento sui contributi delle federazioni, ma anche delle discipline associate, degli Enti di promozione, delle Forze Armate. I presidenti accusano il colpo: il generale Valentino, persi Tomba e la Compagnoni, parla di "annullamento della fase di preparazione estiva" e di "contratti non rinnovati agli allenatori".