Allora quali prospettive?
Al di là del colore politico e dell'appartenenza religiosa, i figli non possono essere ordinati al supermercato e, fondamentale è il rispetto della Costituzione sancito nella legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita che affida al concepito una posizione giuridicamente protetta.
Ad un anno dal referendum Bari rompe il silenzio sul tema della fecondazione artificiale che continua ad arricchirsi di grandi mistificazioni, di informazioni distorte che contrastano con la realtà dei dati scientifici e si interroga sulle prospettive dell'educazione delle nuove generazioni in rapporto al proprio essere naturali.
Per rimarcare la contrarietà al far west delle nascite artificiali e alla luce del risultato referendario che ha rafforzato la volontà di regolamentare una materia tanto incompleta, si è tenuto nella Sala A.Moro della facoltà di Giurisprudenza di Bari un affollato convegno del Movimento Cristiano Lavoratori in collaborazione con la Fondazione nuove proposte e la Cattedra di Diritto Costituzionale dell'Università. Nel corso dell'incontro sono stati presentati gli atti dell'omonimo convegno di studi tenutosi a Roma il 31 gennaio 2005 nella sede dell'Accademia dei Licei a cura della Fondazione Nuove Proposte e dell'Istituto per la documentazione e degli studi legislativi.
Sono intervenuti i presidenti della Fondazione Nuove Proposte Elio Michele GRECO e del Mcl regionale Franco BOCCUNI, Aldo LOIODICE, titolare della Cattedra di Diritto Costituzionale, Antonio DI MATTEO, vicepresidente nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori, Riccardo CHIEPPA, presidente emerito della Corte Costituzionale e Lodovica CARLI, presidente regionale del Forum delle associazioni familiari che ha arricchito il dibattito con la sua esperienza di ginecologa.
Cinque i punti salienti emersi: le cellule staminali servono ma quelle embrionali non sono la via obbligata che si rivela, anzi, fallimentare nelle terapie. Con le staminali adulte si curano oltre 60 patologie degenerative; il diritto alla vita viene prima del desiderio di avere un figlio a tutti i costi e la strada dell'adozione e dell'affido va battuta prima di quella della procreazione artificiale; vanno cambiate le abitudini: nessuno dice che una delle cause di infertilità è data dalla trasmissione di germi derivante da un uso improprio della sessualità, dalla promiscuità sessuale, dall'età dell'esordio sessuale; nessuno dice che la donna passa mezza età fertile ad evitare di avere figli e l'altra metà ad affannarsi per averne: l'età media per una gravidanza è salita vertiginosamente
a 32 anni e il 20% delle coppie oggi è infertile. E non può essere la fecondazione artificiale l'unica possibilità. Ma l'estrema. Anche perchè rischiosa per la salute del nascituro e per
l'impegno psicologico e fisico della donna.
Allora quali prospettive? Una rieducazione all'affettività tra uomo e donna che limiti la promiscuità sessuale; la sperimentazione su cellule staminali adulte che finora hanno dato risultati per la cura di leucemie, cuori infartuati, tessuti ustionati, ecc;lo sviluppo delle banche del cordone; una nuova cultura che consideri il diritto alla vita come la più elementare forma di democrazia e riconosca nell'embrione la forma più giovanre di un individuo umano a cui riconoscere i propri diritti e tutele.