A sollevare il caso era stato il sindaco di centrodestra di Patù. Angelo Galante si era opposto energicamente al pagamento della somma di quattro milioni di lire per il mantenimento in centro di un 17enne albanese. "Non ho i soldi per pagare la retta, e se anche li avessi li destinerei ai miei concittadini" aveva detto, bandendo slogan e proclami contro "questo continuo flusso di clandestini". Da quel giorno è trascorso poco più di un mese, ed il primo cittadino di Patù è orgogliosamente felice di aver richiamato l'attenzione su un problema che "va al di là di ogni colore politico".

Dopo lui, altri sindaci del Salento, dicono di non poter mantenere in un strutture e centri privati immigrati minorenni che sono sbarcati nel loro territorio. Ed ogni paese ha una storia da raccontare. Montesano, ad esempio, dove il comune deve pagare la somma di 36 milioni di lire per il mantenimento dal 92 di due ragazze albanesi. A deciderlo è stato un giudice che ha respinto il ricorso del comune. Dice il sindaco di centro sinistra Eugenio Giannelli "gli immigrati hanno diritto ad una vita migliore, ma i comuni non possono essere lasciati soli dal governo". E poi ancora ci sono Vernole, Avetrana e Manduria. Ed ancora Taviano, qui l'amministrazione da due anni paga per il mantenimento di due ragazzini albanesi, orfani di entrambi i genitori. Ma i soldi non bastano, ed il sindaco chiede che ad occuparsi di loro sia "il ministero delle politiche sociali o il consolato albanese". E se l'unione fa la forza, "perchè il razzismo non c'entra ed è solo un problema di bilancio" i comuni hanno già chiesto al Prefetto di convocare una conferenza dei sindaci.