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Sfruttamento della prostituzione di immigrata, Provincia di Lecce parte civile

Data: 07/02/2003 - Ora: 09:27
Categoria: Politica

Due giorni fa la Provincia di Lecce è stata ammessa dal Tribunale di Lecce (I sezione penale) a costituirsi parte civile in un caso di sfruttamento della prostituzione di una donna immigrata, che ha aderito e portato a compimento il programma di protezione sociale predisposto e attuato dal progetto Libera, promosso e finanziato dalla Provincia di Lecce.
Si tratta di un provvedimento "rivoluzionario", poiché è la prima volta in Italia che un ente locale viene ammesso a costituirsi parte civile in un ambito di questo genere. E questo, ovviamente, costituirà un significativo precedente per tutti gli altri enti pubblici impegnati nell’ambito del recupero sociale delle donne avviate alla prostituzione.

La Provincia di Lecce ha deciso di assumere questa iniziativa per qualificare ancora di più, culturalmente ed eticamente, il suo impegno incentrato sull’accoglienza di migliaia di persone che cercano in Italia un’alternativa a miserie umane ed economiche o ad eventi bellici che interessano i loro Paesi.
L’accoglienza degli immigrati, infatti, non può limitarsi alla prima fase su cui sono stati concentrati gli sforzi delle istituzioni con la creazione di appositi centri, come quello provinciale de "La Badessa", ma richiede politiche mirate all’inserimento degli immigrati nel contesto sociale e lavorativo. Ma c’è anche un’altra motivazione di carattere pratico alla base di questa scelta. La Provincia, infatti, pur non essendo "persona offesa dal reato" – lo sono, infatti, le donne immigrate che beneficiano del progetto di protezione sociale "Libera" – riceve da questi reati danni patrimoniali, traducibili nella percentuale di risorse finanziarie che essa investe nel progetto, e danni non patrimoniali individuabili nel pregiudizio recato all’immagine del territorio da questo turpe fenomeno. <>, dice l’assessore alle Politiche sociali Claudio Casciaro.<>.
<>, conclude l’assessore Claudio Casciaro che proprio oggi è a Perugia per costituire un coordinamento tra tutte le Province d’Italia (circa 15) che sono impegnate in questo percorso di recupero.

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