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Sequestro olio, Coldiretti si costituisce parte civile

Data: 15/06/2007 - Ora: 10:15
Categoria: Economia

Coldiretti: bene l'attività d irepressione, ora va applicata la legge

La Coldiretti Puglia si costituisce parte civile "Esprimiamo plauso per l'attività svolta da Guardia di Finanza e Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari del Ministero delle Politiche Agricole che ha portato all'ennesimo sequestro di olio proveniente presumibilmente da Spagna, Tunisia e Grecia e spacciato per pugliese. Pesanti sono i danni arrecati dall'agropirateria a carico degli imprenditori agricoli veri e dei consumatori, oltre che all'immagine complessiva dell'agroalimentare pugliese di qualità. E' nostro fermo intendimento costituirci parte civile contro questa ennesima aggressione al settore oleario, al territorio e al 'made in Puglia'". Così il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, ha commentato la notizia diffusa dalle agenzie di stampa del sequestro probatorio di olio in un'azienda di Andria (Bari) che "avrebbe venduto - si legge - 740 tonnellate di olio estero attestando che fosse italiano". Intanto, si registra l'aumento dell'8 per cento dell'importazione di olio di oliva da imbottigliare in Italia per essere spacciato come 'Made in Italy' a causa dei ritardi accumulati nell'obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle olive, contenuto nel decreto recentemente emanato dal Ministro per le Politiche Agricole. Oltre Ia metà dell'olio "italiano" venduto nei supermercati è spremuto da olive di cui non si conosce la provenienza che, grazie al provvedimento ministeriale che attende l'approvazione della Commissione UE, dovrà essere indicata in etichetta per fare finalmente chiarezza e consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli. "L'emanazione del decreto sull'indicazione obbligatoria d'origine nell'etichettatura dell'olio vergine ed extravergine - conclude Salcuni - rappresenta un necessario passo in avanti nella battaglia per la trasparenza dell'informazione iniziata con la legge 204 del 3 agosto 2004, ottenuta con il sostegno di un milione di firme raccolte da Coldiretti e che obbliga a indicare la provenienza dei prodotti agricoli in tutti gli alimenti".

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