"I pugliesi nel mondo: cento patrie una terra", la Puglia, oggi più che mai e per quattro giorni alla fine del Duemila. Sono le giornate della quarta Conferenza regionale dell’emigrazione, che coinvolgono tra Foggia, Bari e Copertino oltre 140 rappresentanti di tutti i corregionali all’estero. Difficile tentare una stima dei pugliesi nei cinque continenti, la Regione ha dovuto rinunciare per difficoltà oggettive di carattere anagrafico all’ipotesi di un censimento ufficiale, altri danno cifre che oscillano da 600 a 5-6 milioni di unità, nelle tre generazioni di emigrazione pugliese. Di certo, le comunità pugliesi rappresentate sono attive in quindici Paesi: Italia, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Regno Unito, Svizzera, Australia, Argentina, Brasile, Uruguay, Venezuela, Canada, USA e Sud Africa. Da quindici anni non si svolgeva un analogo momento di confronto (la terza conferenza si tenne infatti nel 1985) ed è una Puglia diversa quella che si presenta ai delegati.

"Una regione molto cambiata, con importanti punte di crescita e grandissime potenzialità", ha osservato il presidente della Regione, Raffaele Fitto, aprendo a Bari i lavori della seconda giornata. "Ci sono - ha detto - tutte le possibilità di una collaborazione con i sistemi economici dei Paesi nei quali i pugliesi svolgono con merito il ruolo di ambasciatori delle nostre qualità". Altre occasioni vengono dai nuovi poteri attribuiti alle Regioni dalla legge costituzionale n.
1/2000, che ha introdotto l’elezione diretta dei presidenti-governatori, e questo ci spinge, ha aggiunto Fitto, "proseguendo il lavoro avviato dal governo Distaso nella precedente legislatura, a investire sui pugliesi all’estero come risorsa per un progetto di crescita della Puglia". "Si tratta - ha notato ancora - di disegnare una nuova Regione nel contesto locale, nazionale e internazionale, recuperando una forte identità regionale per un territorio che presenta notevoli diversità da trasformare in un valore di unità, nel quadro di un’azione sinergica dell’intero sistema istituzionale". Si inserisce qui l’obiettivo strategico di "risaldare il legame dei pugliesi all’estero con la terra d’origine - ha sottolineato - per costruire insieme la ‘casa dei pugliesi nel mondo’, una nuova frontiera per la Puglia che faccia realmente di cento patrie una realtà". Il presidente della Regione si è soffermato sul significato del quarto appuntamento per il mondo dell’emigrazione pugliese, "non punto d’arrivo ma di partenza e strumento per creare le condizioni di un collegamento e di una più solidale collaborazione con le cento Puglie", in un momento favorevole segnato da due scadenze significative. "Non è un caso - ha spiegato - che le giornate pugliesi vengano subito dopo la prima conferenza degli italiani del mondo, appena conclusa a Roma e in coincidenza con l’approvazione della nuova legge regionale per l’emigrazione (n. 23 dell’11 dicembre), che ha l’obiettivo e l’ambizione, a ben 21 anni dalla precedente (n. 65 del 1979), di porsi in modo nuovo nei confronti dell’emigrazione". Fitto non ha trascurato i problemi dell’immigrazione verso la Puglia che con quelli dell’emigrazione dalla Puglia all’estero, "rappresentano, in un’ottica differente, un impegno unico da valutare contestualmente nell’ambito di quelle che costituiscono le politiche delle migrazioni". Numerosi gli interventi dei delegati, che hanno espresso nell’insieme consenso ai contenuti della nuova legge, efficace nel "dare giusto peso e dignità ai pugliesi nel mondo" (Cosimo Carrozzo, dalla Svizzera), "Ok le nuove norme, soprattutto insieme ad una maggiore continuità nelle politiche per l’emigrazione" (Filippo Antonio Zita, Canada). "Ora c’è più da fare che da discutere" (Cesare La Stella, Australia). Restano alcuni limiti da superare: "" non sapete chi siamo, quanti siamo e cosa facciamo" (Emilio Aluisio, Canada), "bisogna insistere nel ricucire totalmente i legami con i pugliesi all’estero" (Rosa Russo, Belgio), "la Regione paga un debito con i pugliesi all’estero, uno ‘scusate il ritardo’ sarebbe d’obbligo", per Vito Lazzaro (Venezuela) che ha accennato anche ai problemi delle associazioni pugliesi. Tra gli altri, Filomena Di Gregorio ha parlato della "doppia integrazione" in Sud Africa, dopo il passaggio di poteri tra bianchi e neri in quel Paese. Rosa Iurilli, (Argentina) ha brevemente introdotto la complessa "problematica della lingua per gli emigrati" (dialetto, italiano, lingua del Paese ospitante). In rappresentanza degli immigrati stranieri in Puglia, Tesfai Zemarian ha ricordato che "l’emigrazione pugliese è stata una ricchezza nel mondo e lo è altrettanto quella degli extracomunitari ‘regolari’ in Puglia". La giornata si era aperta con i saluti del prefetto di Bari, Giuseppe Mazzitello e dell’assessore comunale Filippo Melchiorre, in rappresentanza del Sindaco Di Cagno Abbrescia. Nei locali adiacenti, per tutta la conferenza sarà in mostra la Puglia tra passato e futuro: quindici fotografie acquerellate di Angelo Saponara e una personale interpretazione dei valori di accoglienza e solidarietà nelle grandi e piccole opere in bronzo e resine dell’artista Antonio Specchia.