Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il regolamento in materia di autonomia scolastica. Lo ha reso noto il sottosegretario Bassanini al termine della riunione. Il governo, con l'autonomia, non ha inteso favorire scuole ''padane'', ossia scuole che si fanno da sé tutti i programmi di studio, perché questi ultimi - pur non essendo più rigidamente preconfezionati dal centro - verranno sostituiti da ''obiettivi nazionali'' di apprendimento uguali per tutti, a cui le scuole concorreranno con la loro ''creatività'' e con una parte, non preponderante, di programmi autonomi. Lo ha sottolineato il ministro della Pubblica istruzione, Luigi Berlinguer, rispondendo alle domande dei giornalisti dopo la riunione del Consiglio dei ministri. (FM)Gli obiettivi nazionali, ha spiegato il ministro, lasciano dei margini alle scuole ma anche ai singoli studenti, i quali potranno intervenire - sempre tenendo conto degli obiettivi nazionali - sui propri percorsi di studio. In ogni caso, la parte ''autonoma'' dei programmi dovrà essere regolata da un decreto del ministro della Pubblica Istruzione.

In definitiva, ha ribadito Berlinguer, i nuovi percorsi di studio saranno suddivisibili in tre parti: una, con obiettivi nazionali, preponderante; una stabilita dalle singole scuole; una parte individuale scelta dallo studente. Un sistema ''speculare'' a quanto prevede la nuova maturità (l'esame ''finale di Stato'') per cui conteranno i crediti scolastici e formativi di ogni singolo studente.