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Scoperte irregolarita' sul 118 a Bari, aperta inchiesta

Data: 09/04/2002 - Ora: 08:27
Categoria: Politica

Non c'è più tempo per nicchiare o ignorare la realtà: la mancata attuazione del 118, il numero sanitario nazionale d'emergenza, rappresenta una irregolarità amministrativa. Lo hanno accertato i militari del Nucleo regionale di polizia tributaria della Guardia di finanza, delegati dalla Procura di Bari a svolgere accertamenti sul decesso dell'anziano Nicola Gernone. Il pensionato morì all'alba del 4 febbraio scorso, dopo aver atteso per circa un'ora l'ambulanza: le numerose telefonate dei suoi familiari alle associazioni di volontariato, alla Croce Rossa e agili ospedali cittadini non avrebbe dato alcun esito, e solo l'arrivo di un mezzo dei Vigili del fuoco avrebbe consentito il suo ricovero al Policlinico.

Sulla sua morte, ora, indaga la magistratura, alla quale i familiari dell'anziano hanno presentato denuncia, allo scopo di accertare se esiste o meno un nesso di causalità tra il decesso e il ritardo nei soccorsi. Il fascicolo, coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Carabba e dal sostituto Angela Morea, allarga le indagini anche alla mancata attivazione da parte della Regione Puglia del "118", causa indiretta di intempestivi interventi e forse evitabili decessi. Dopo aver ascoltato i familiari di Gernone e i vigili del fuoco che lo hanno finalmente soccorso, i militari della guardia di finanza, dunque, hanno concentrato l'attività di indagine sugli aspetti amministrativi della vicenda e hanno riscontrato senza ombra di dubbio la violazione di una serie di norme, di emanazione governativa. Tra le altre, l'articolo 18 del DPR del 28 novembre 1985 e, in particolare, il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 27 marzo 1992, intitolato "Atto di indirizzo e coordinamento all Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza" e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 76 del 31 marzo '92. Nel testo si fissano le modalità e i tempi di attuazione del "118", che avrebbe dovuto essere realizzato entro cinque anni dal '91, e i tempi di intervento in casi urgenti: 8 minuti dalla chiamata nelle aree urbane, 20 minuti nelle aree esterne. Tutto ciò, a distanza di 11 anni, è ancora una chimera, mentre i malori si rivelano fatali e i vigili del fuoco, veri angeli delle emergenze, si adoperano con la loro ambulanza, unico reale mezzo di soccorso in tutta la città. Ora hanno acquistato anche un defibrillatore, da montare sul mezzo, così per rendersi ancora più utili e tamponare i vuoti di chi, invece, dovrebbe provvedere alla salute pubblica.

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