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Data: 06/11/2001 - Ora: 13:32
Categoria:
Politica
La sostanza non cambia. Una strada quasi inevitabile, secondo Palese. A meno che da Roma, il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, non decida di ritoccare la Finanziaria. Ma è solo una speranza. Intanto domani, proprio da Tremonti, le Regioni cominceranno a discutere le condizioni per ripianare i debiti della sanità accumulati fino al 2000, gli ultimi che potranno essere coperti bussando alle banche per contrarre mutui. Il prossimo che la Puglia dovrà concordare non sarà inferiore ai 1200 miliardi: «Questo significa - sottolinea Palese - che appesantiremo di 90100 miliardi la rata annua di 500 miliardi che già paghiamo per coprire il "buco" finanziario della Regione». Il prossimo mutuo comunque coprirà gran parte dei debiti della sanità che si attestano sui 1700 miliardi. Per la parte "scoperta" dovrebbe pensarci lo Stato. Ma la strada, miliardo più miliardo meno, è quella e consegna nel conto consuntivo della Regione, che la giunta ha approvato ieri, una sanità "guastafeste". Che poi è come avere una pagella da 10 e lode con uno "zero" tondo tondo nella materia più importante. «Un vero peccato», si lascia andare Palese che certo avrebbe da esultare a leggere i risultati di amministrazione dell'ultimo decennio. Le casse regionali erano "sotto" di 1200 miliardi nel ‘92. Poi nel ‘98, la svolta con il primo risultato positivo per 198 miliardi, passato a 734 nel ‘99 e a 795 l'anno scorso. Per il 2000 c'è addirittura un avanzo di amministrazione che supera i 5 miliardi. Si tratta di fondi di "competenza", quindi non materialmente in cassaforte, che possono essere veicolati a 360 gradi nel prossimo bilancio di previsione. Come sia stato possibile raggiungere questo risultato, Palese lo spiega in poche battute: «Severo contenimento della spesa corrente rispetto alle poste previsionali, come l'aver prelevato nemmeno 5 miliardi sui 587 disponibili sul fondo per la reiscrizione dei residui passivi perenti, oppure aver preso 188 miliardi dei 271 disponibili per "regolarizzare le carte contabili", quindi le ingiunzioni di pagamenti ai creditori su sentenze dell'autorità giudiziaria». Ma sul capitolo delle "carte contabili", vera e imprevedibile spina nel fianco del bilancio regionale, Palese è convinto che vi sia un'inversione di tendenza tanto che l'ammontare dei "debiti imprevisti" a settembre scorso si sono ridotti da 394 a 324 miliardi. Sforzi "inutili" a leggere la voragine finanziaria della sanità, che vanifica anche il più virtuoso dei bilanci, e che ha un solo deterrente: una "rivoluzione strutturale e organizzativa". Palese l'ha detto ieri ai colleghi di giunta e scritto nero su bianco nella relazione al conto consuntivo del 2000: tra tutte le misure, al primo posto c'è «una urgente ridefinizione dell'intera rete ospedaliera da realizzare attraverso la riconversione, riqualificazione e anche ridimensionamento delle attuali strutture ospedaliera, ivi inclusa la riduzione del numero delle aziende sanitarie e ospedaliere oggi presenti».
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