I cittadini devono essere liberi di scegliere se rivolgersi a una struttura sanitaria pubblica o a una privata accreditata, e il servizio sanitario nazionale deve convogliare le risorse verso le strutture che risultano più efficienti, secondo il principio della libera concorrenza. E’ in sostanza il senso di una sentenza del Consiglio di Stato che, dando ragione a 35 strutture private salentine che avevano presentato ricorso al Tar, ha annullato i tetti di spesa fissati dalla Usl Lecce/uno per il 2001 e in base ai quali per gli ultimi quattro mesi dell’ anno, le strutture private avevano smesso di erogare i servizi in convenzione. I ricorsi erano stati respinti in primo grado dal Tar di Lecce.
La sentenza - precisa l’ avvocato Gianluigi Pellegrino - stabilisce l’ assoluta parità tra strutture pubbliche e private e la libertà di scelta per i cittadini. Il Consiglio di Stato ha anche stabilito che, in quanto concorrente delle strutture private, non può essere la Usl a fissare i tetti di spesa, semmai dovrebbe essere la Regione a farlo.
In virtù di questa sentenza - ha detto ancora il legale - le strutture sanitarie ricorrenti - chiederanno il pagamento di tutte le prestazioni eseguite anche oltre il tetto di spesa, mentre le strutture che si sono dovute fermare perchè mancava la copertura, chiederanno il risarcimento del danno per le prestazioni mancate.