La sanità italiana è in ''mano'' al settore pubblico. Sono pochi i centri privati accreditati dal Sistema sanitario nazionale e in termini di posti letto raramente superano il 10 per cento dei posti totali di ciascuna regione. E' quanto emerge da un dossier dell'Ansa distribuito nel corso del convegno, organizzato a Padova dalla Conferenza delle Regioni, sulle prospettive della sanità. Esempi molto chiari sotto questo profilo sono quelli del Piemonte - su 60 milioni di esami specialistici eseguiti ogni anno, solo quattro riguardano il privato - o del Trentino: su una spesa di 1.060 miliardi nel 1998, solo 66 sono stati attribuiti al privato. (FM)

In Alto Adige, gli 8 ospedali pubblici coprono il 92% dei ricoveri. In Abruzzo il rapporto di posti letto tra pubblico (6.174) e privato (1.850) e' di 4 a 1 e in Campania su 24.700 posti letto, 18.440 sono nei 74 ospedali pubblici. Se in Friuli solo il 7% dei posti letto, pari al 5,9% della spesa sanitaria, si trova nelle 5 strutture private, in Umbria non piu' del 2% delle risorse regionali per la sanita' e' destinato ai privati e in Toscana sono meno del 10% i residenti che si affidano alla sanita' privata. Dal quadro generale si discordano per certi aspetti il Lazio, dove ai 66 ospedali pubblici (10.788 posti letto) si affiancano 52 strutture private accreditate (5.578), e in misura minore il Veneto, dove il privato assorbe il 12% dei ricoveri e il 15% delle prestazioni ambulatoriali.