Il rischio di avere un figlio con malformazioni congenite è molto più elevato per le donne che risiedono nei pressi di discariche di rifiuti tossici. E' l'inquietante risultato di uno studio europeo sul rischio di malformazioni congenite causato dalle discariche di rifiuti tossici, pubblicato sulla rivista ''The Lancet''. Partendo dall'apprensione per la salute registrata nelle popolazioni residenti in prossimità di discariche di rifiuti tossici, lo studio ha preso in considerazione 21 diverse discariche di rifiuti non domestici localizzate in 5 Paesi europei (Danimarca, Gran Bretagna, Francia, Belgio e Italia) e scelte sulla base dell'adesione alla Direttiva Comunitaria in tema di rifiuti pericolosi. (MN)

Considerando il complesso delle malformazioni congenite, l'eccesso di casi patologici è risultato del 33%. Nell'ambito dello studio sono stati studiati complessivamente 1.089 malformati e 2.366 normali, nati da madre residente entro 7 chilometri dal centro di ciascuna delle 21 discariche prese in esame: l'area inclusa in un raggio di 3 chilometri dal sito è stata definita come area a maggior rischio. Alla ricerca, coordinata da Helen Dolk, dell'Environmental Epidemiology Unit, della London School of Hygiene and Tropical Medicine, hanno partecipato vari collaboratori, fra cui Fabrizio Bianchi dell'Unità Epidemiologica dell'Istituto di Fisiologia clinica del CNR, coordinatore dello studio per l'Italia, effettuato in collaborazione con il Registro Toscano dei Difetti Congeniti. Nal nostro paese sono state prese in considerazione tre discariche, localizzate nella provincia di Firenze, tutte incluse nel Piano regionale delle bonifiche.