Gli italiani possono mangiare con maggiore tranquillità frutta e verdura, naturalmente dopo un adeguato lavaggio. I residui di fungicidi, pesticidi, antiparassitari, insomma tutte quelle sostanze nocive all'organismo, ma spesso necessarie in agricoltura, giungono con sempre minore percentuale sulle tavole da pranzo. A testimoniarlo i dati del Dipartimento degli alimenti e nutrizione del Ministero della Sanità, che ha condotto una serie di rilevamenti sui prodotti ortofrutticoli provenienti da tutte le regioni italiane. (MN)

Dati che confrontati tra di loro parlano di un costante calo di irregolarita' dal '95 ad oggi. Per quanto riguarda il '97 il numero dei campioni privi di residui tossici e' risultato pari al 64%, il numero di prodotti con residuo entro il limite legale e' risultato pari al 34,3% mentre il numero di campioni irregolari e' stato pari all'1,7%. Percentuale quest'ultima pari al 5,6% nel '93, al 2,3% nel '95 e al 2,1% nel '96. Un successo questo, e' stato spiegato nel corso di una conferenza stampa dal sottosegretario alla Sanita', Bruno Viserta, che si spiega con ''una revisione in senso restrittivo operata dal Ministero della Sanita' su alcuni prodotti ammessi, con una maggiore attenzione delle strutture di controllo ma anche con una maggiore consapevolezza da parte dei produttori agricoli''. Dagli studi condotti su un campione complessivo di oltre 7 mila prodotti agricoli risulta che sono le albicocche, i prodotti da frutto con una maggiore percentuale di irregolarita', seguite dalle olive (dato questo definito pero' ''anomalo''), dai limoni e dai pompelmi. Si conferma invece la lattuga, la verdura a piu' alto rischio di residui pesticidi, seguita da sedano, scarola, spinaci e bietola. Gli esperti consigliano un buon lavaggio per la frutta, quando non si possa sbucciare, e una cottura adeguata per le verdure.