Aveva detto alla famiglia che la ospitava di essere una homeless albanese
Svolta nella vicenda relativa all’allontanamento della minore Valentina Vetrugno, di San Pancrazio Salentino. Nel corso della notte scorsa i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Francavilla Fontana, hanno raggiunto l’ennesimo posto ove era stata segnalata la presenza della ragazza, ma questa volta l’hanno trovata, sana e salva, ma visibilmente provata da questi ultimi giorni e dalla drammatica esperienza, lungo la litoranea salentina, nei pressi del capoluogo leccese, dove aveva trovato ospitalità presso una famiglia alla quale, fingendo di non parlare bene, aveva detto di essere una albanese di 22 anni, attribuendo anche alla sua sedicente condizione di homeless, il fatto di esser malvestita e trascurata anche nell’aspetto. La notte precedente, erano stati i Carabinieri di Gallipoli, allertati dai colleghi francavillesi che hanno condotto le ricerche, estese tra l’altro in tutto il territorio nazionale, a verificare la preannunciata presenza della ragazza in quel centro.
Ai Carabinieri che l’hanno abbracciata appena raggiunta, Valentina ha detto che aveva maturato in tutta autonomia la decisione di scappare, ma non aveva assolutamente intenzione di sollevare il gran polverone che, invece, ha permesso di rintracciarla.
Valentina ha detto di essersi subito allontanata, domenica mattina, dopo che la mamma era andata nei campi a lavorare e approfittando del fatto che il resto della famiglia dormiva ancora, in direzione di Torre Santa Susanna, confermando, di fatto, la ricostruzione che era stata fatta sugli ultimi momenti in casa della giovane. Non sono date sapere, ancora, però, le motivazioni che hanno indotto Valentina a prendere questa dura decisione, ma sta di fatto, che già ieri l’unico figlio maschio di quella coppia, che aveva accettato Valentina come dono di Dio per quella figlia che non erano riusciti ad avere, l’aveva riconosciuta per quella ritratta nei volantini sparsi ed affissi per tutta la provincia. Aveva, quindi, a malincuore, tentato di mettersi in contatto con i genitori della ragazza, ma senza riuscirci.
Ieri sera, poi, il contatto definitivo e l’arrivo dei Carabinieri in riva al mare, dove Valentina ha strappato a quella donna, tra le lacrime, una promessa: quella di ospitarla non appena sarà diventata maggiorenne per farsi ancora un altro bagno nella spensieratezza e nella freschezza di quel mare. In quell’acqua nella quale identificava la sua voglia di libertà, forse esplosa troppo all’improvviso ed in maniera così eclatante, derivante dal desiderio di sfuggire dai logici e naturali vincoli dettati dal rapporto, sempre più difficile e conflittuale, esistente tra genitori e figli, ove l’esigenza di educazione si scontra, sempre più spesso, con la brama di indipendenza e di trasgressione propria della giovane età.
Ora il lavoro dei Carabinieri è volto a ricostruire, meticolosamente come si era fatto per le ultime ore trascorse a casa, questi giorni in cui Valentina ha girovagato tra le province di Brindisi e Lecce, arrivando a dormire persino per due notti sotto il cielo stellato, cercando di rintracciare tutti coloro che possano averla incontrata, dandole un sostegno, in queste ore, fosse solo per essere ringraziati dalla famiglia. Ora Valentina è ritornata tra i suoi cari, e al Tenente Ferrari e ai suoi collaboratori ha promesso che non si allontanerà più da casa in questa maniera. L’Ufficiale le ha spiegato ancora una volta l’importanza del dialogo tra genitori e figli, tra amici e, anche se giovanissimi, tra fidanzati, qualora il suo piccolo cuore fosse già impegnato. E che non può essere il rimprovero di una mamma, della propria mamma, la miccia scatenante di quei gesti tante volte affrettati ed impulsivi e tante volte ancora dalle conseguenze irrimediabili.