Morire a 26 anni per difendere il padre. Andrea Liaci di San Cesario, un paese dell'hinterland leccese, è stato accoltellato ieri sera. Voleva punire un uomo, colpevole di aver aggredito il padre in un bar. E così insieme al fratello più grande ha raggiunto piazzale Pertini una zona periferica del centro salentino. Doveva chiarire il torto subito, ma la situazione è degenerata. Andrea Liaci ha incontrato il suo presunto aggressore, hanno iniziato a litigare, poi Salvatore Bollardi, 60 anni, piccoli precedenti penali alle spalle, ha estratto un coltellino e ha colpito il 26enne.

Andrea era ancora vivo quando è stato soccorso dal fratello e accompagnato al pronto soccorso del Vito Fazzi di Lecce. Ma qui i medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Le prime testimonianze, i primi accertamenti hanno condotto i carabinieri della compagnia di Lecce a Salvatore Bollardi. Era in casa quando è stato fermato e poi accompagnato in caserma. Non ha retto alle domande dei militari, ha confessato. Avrebbe colpito Andrea Liaci dopo un banale litigio. Poco prima in un bar aveva avuto un violento diverbio con il padre della vittima. I carabinieri hanno anche ritrovato l'arma del delitto, un coltellino che Salvatore Bollardi aveva nascosto in un'aiuola. Fondamentale anche in questo caso la collaborazione di alcuni testimoni.