E' rimasto in acqua per almeno dieci giorni il neonato il cui corpo è stato recuperato ieri (leggi qui) in mare da un pescatore nelle acque antistanti la spiaggia di San Cataldo, a Lecce. Lo ha accertato il medico legale Alberto Tortorella, che ha eseguito un primo esame esterno sul corpo. L'autopsia verrà eseguita a Lecce venerdì prossimo, 28 marzo, dallo stesso medico. L'esame eseguito oggi ha rilevato anche l'assenza di traumi al cranio. Non è ancora chiara la causa della morte, che potrebbe essere avvenuta per annegamento.

Lo accerterà l'autopsia, durante la quale verrà prelevato anche un campione per l'esame del Dna del piccolo che potrebbe essere utile per accertare l'identità dei genitori.
Due le ipotesi avanzate dagli investigatori sulla morte del piccolo. La prima è che il bimbo sia stato buttato in acqua volontariamente, pista avvalorata dal fatto che il bimbo era completamente nudo. La seconda è che si tratti del figlio di immigrati caduto in mare durante una traversata clandestina.